L'appuntamento - Film (2022)

Asja e Zoran si incontrano a una sorta di speed date, ma il secondo non è lì per cercare l'anima gemella. Il meglio di sé il film lo dà nella prima parte, in cui vengono coperte le intenzioni del protagonista. Svelato "l'arcano" il film perde smalto, calando di ritmo e tensione e partorendo scene e soluzioni facili quando non gratuite (per quest'ultimo aspetto si pensi al massacro immaginario). E l'ultimo segmento narrativo appare davvero troppo veloce e sbrigativo. Peccato perché temi e situazioni, se meglio gestite e approfondite, avrebbero potuto sortire ben altro effetto.

Emotivamente difficile, intenso ma con una propria piccola via alla speranza. In modo particolare per chi lo ha costruito, una Mitevska che ha vissuto la tensione di Sarajevo negli anni '90 e le sue cicatrici sulla propria pelle. A uno speed date declinato in un modo un po' meccanico, triste, si sostituisce via via un confronto molto umano tra vittima inconsapevole e carnefice, offrendoci anche il prezioso punto di vista di chi deve custodire e sopportare la colpa. Il racconto vive anche di qualche momento sgraziato, ma porta il vero ed è onesto, semplice e ben interpretato.

Un improbabile speed date è l’occasione per un confronto tra vittima e carnefice di un evento di guerra durante l’assedio di Sarajevo. Il tema viene progressivamente introdotto e rivelato in un contesto quasi grottesco, che mischia il doloroso ricordo degli eventi drammatici con la realtà dei tempi attuali, che ancora non ha del tutto superato le tensioni del confronto etnico.

Una ambientazione spiccatamente teatrale che accoglie una sorta di club in cui si svolge un programmato e artificioso speed date che vede contrapposte le due realtà della tragica guerra fratricida nell'ex Jugoslavia: la vittima da una parte e di fronte quello che si autoidentifica come suo cecchino. L'intenzione accusatoria e realistica si frantuma, specialmente nella seconda parte, in una serie di diffidenze e recriminazioni, accanto a una strana e un po' retorica attrazione reciproca che non suscitano né sdegno per il passato (gli inserti di guerra) né vera speranza per il futuro.

A Sarajevo, in occasione di una sorta di "speed date", si trovano l'una di fronte all'altra due persone che erano già entrate drammaticamente in contatto circa trent'anni prima: lei lo ignora, lui invece ne è consapevole... Riuscita la prima parte, in cui il grottesco si mescola con il mistero, mentre una volta che l'uomo ha rivelato le sue carte, il potenziale del confronto tra passato e presente sembra disperdersi con sequenze forzate o poco convincenti (il "processo", la finta carneficina, il balletto scatenato). Nel complesso un film interessante ma non del tutto riuscito.