Nella Parigi di fine 800, Gigi, figlia di una cantante d'operetta viene cresciuta dalla nonna e dalla zia che le cercano un protettore. Delizioso musical diretto con grandissima classe da Vincente Minnelli, un vero specialista del genere. Più che la vicenda in sè (che è priva di veri motivi di interesse), il fascino del film risiede nella bella ricostruzione della Parigi d'epoca, nella ricchezza e sontuosità dei costumi e nella grazia dei numeri musicali. Impeccabile il cast in cui si distingue il grande Maurice Chevalier.
Ragazzina di provincia a Parigi, fra vecchie zie e giovani spasimanti. Minnelli ricostruisce i fasti della Ville Lumière con ricco gusto pittorico e decorativo. Graziose le canzoni e delizioso l'insieme, mentre emerge la presenza di Maurice Chevalier che dà il tocco francese giusto per il pubblico americano. Ma il film è sontuosamente noioso nella sostanziale banalità della trama e lezioso nella prevedibilità delle immagini e delle sequenze. Il classico filmone tecnicamente perfetto, con molto romanticismo di seconda mano.
In una smagliante Parigi di fine Ottocento, Gigi, giovinetta fresca ed ingenua, viene educata da una compiacente zia per farne una mantenuta d'alto bordo, ma Cupido, naturalmente, deciderà altrimenti. La storia è quella che è, ossia da far rabbrividire d'orrore anche una femminilista ormai svaporata come la sottoscritta, però Leslie Caron è davvero incantevole, e, insieme alle belle scenografie, riesce a mettere in ombra i due maschi, il maturo ruffiano Chevalier e l'impettito Jourdan, entrambi da prendere a calci e rinchiudere alla Bastiglia.
Forse l'ultimo grande musical della Hollywood classica, costruito divinamente e interpretato magistralmente con relativa pioggia di Oscar. Leslie Caron è davvero affascinante e per questo diventerà un'icona per molti (anche per Truffaut), Maurice Chevalier interpreta magistralmente il vecchio fascinoso classicismo del francese visto da Hollywood che sarà soppiantato definitivamente. Le canzoni sono memorabili.
Commedia (con accenni musical, ma nemmeno così tanti) gradevole, anche piuttosto spinta per i tempi, che Minnelli confeziona con i giusti ritmi e la giusta verve. Si sorride, soprattutto grazie a una Caron particolarmente in palla e scatenata nel suo ruolo e si arriva alla fine piacevolmente intrattenuti. Benedetti gli Oscar tecnici, dalla fotografia alle scenografie sontuose, mentre risultano un po' eccessivi quelli per il miglior film e per una sceneggiatura tutto sommato prevedibile e senza guizzi particolari. Buono.
Vincente Minnelli HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàZender • 2/12/12 20:02 Capo scrivano - 48848 interventi
La copertina del disco tratto dal film di Minnelli campeggiava orgogliosamente sulla copertina delle prime edizioni in vinile del classico dei Pink Floyd, "Ummagumma" (in basso sopra al nome del gruppo), ma in quelle successive venne cancellata per problemi di copyright e perché Minnelli non voleva che si accostasse il suo film al disco dei Floyd:
DiscussioneReeves • 12/04/22 16:45 Contratto a progetto - 789 interventi
Nove Oscar, tre golden globe, un successo incredibile