Fudoh: The new generation - Film (1996)

Fudoh: The new generation
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Titolo originale: Gokudô sengokushi: Fudô
Anno: 1996
Genere: action (colore)
Note: È stato il primo film di Takashi Miike ad essere proiettato al di fuori del Giappone.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/09 DAL BENEMERITO ELSUP
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Elsup 16/01/09 00:25 - 140 commenti

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Se togliamo la solita storia fra bande della Yakuza, il film è un piccolo pugno nello stomaco! Scene forti, idee divertenti per questo action/gangster, gli attori non sono malvagi. Veramente molto originali alcune scene, forse in alcuni casi troppo sangue, ma tutto sommato un film interessante.
MEMORABILE: Nessun altra creatura è paragonabile all'essere umano. Neppure il lupo azzanna uno della propria specie.

Supercruel 11/02/09 01:02 - 498 commenti

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Miike ci prende in giro facendoci credere di essere al cospetto di uno yakuza-movie. L'autore orientale sprigiona - su un canovaccio revenge piuttosto classico - tutta la sua anarchica inventiva, girando a briglie sciolte tra splatter e trovate incredibili, in un'atmosfera da fumetto estremo. A Miike non interessa dare alcuna spiegazione del delirio messo in scena: si deve accettare così com'è. Davvero notevole! PS. Eli Roth citerà apertamente Fudoh nel suo Hostel II (la scena dei ragazzini che giocano a calcio con una testa umana mozzata).

Greymouser 24/05/10 23:08 - 1458 commenti

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Il primo film di Miike uscito fuori dai patri confini è già un esempio compiuto dello stile pirotecnico del regista giapponese, che fa di lui la risposta orientale a Tarantino. "Fudoh" è una pellicola iper-violenta e ai limiti dell'exploitation, con profusione a piene mani di splatter e sesso, ma - naturalmente - è anche un prodotto più complesso, che analizza a modo suo il rapporto padre-figlio e la natura del potere. Il ritmo è alto, anche rispetto ad altri film di Miike, e sceneggiatura e montaggio sono più lineari del solito.

Schramm 3/01/15 11:08 - 3495 commenti

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Al grido di “tutto è bello quando è eccessivo” Miike passa al setaccio di una stilizzata efferatezza e dell’iperbole fumettistica tutto il pane e il vino dello yakuza-movie con le sue vendette a tiro incrociato. Poco importa se la trama non scorre via al massimo della limpidezza, quel che vale è il colpo d’occhio, al quale s'offre un angolo giro di deflagrazioni emoglobiniche, trovate visive e concettuali strabilianti (su tutte, l’uso di bambini e pre-adolescenti killer/vittime) e una concitata scansione ritmica che non abbasssa mai la guardia. Non Miike al suo apice, ma sarebbe folle mancarlo
MEMORABILE: La zuppa di plasma e bossoli nei gabinetti.

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