Per lanciare l'inedita coppia di bellissimi Raoul Bova/Luca Argentero (affiancati dalle splendide Carolina Crescentini e Miriam Leone, tanto per non lasciare i maschietti in sala all'asciutto) ecco una commedia che ricicla la vetusta idea dell'uomo senza memoria: marito freddo, fratello senza cuore e padre assente, Pietro (Bova) regredisce mentalmente all'infanzia dopo un incidente in auto. Non ricorda nulla e nessuno e ad accollarselo è il fratello spiantato e senza affetti (Argentero), che mal lo sopportava prima e si innervosisce ancor di più ora che deve spiegargli come si vive. E' la parte più legata alla commedia, in cui maggiormente si avverte l'inefficacia della sceneggiatura e l'inadeguatezza...Leggi tutto soprattutto di Argentero, discreto attore che tuttavia mostra i suoi limiti quando si tratta d'esser spiritosi. Meglio gli andrà quando la storia assumerà pieghe leggermente più drammatiche con la decisa entrata in scena della Crescentini nel ruolo della ex moglie di Bova. Quando in generale potrà far valere un po' di mestiere e sfruttare il suo volto espressivo in chiave sentimentale. Gli capiterà con la splendida vicina di casa (Leone), insegnante di yoga apparentemente distaccata in realtà chiaramente destinata a finire nella sua rete. Bova appare invece più spaesato di quanto la parte richiederebbe, un pesce fuor d'acqua che solo col procedere dei minuti riuscirà a far acquisire un certo spessore al personaggio. La colpa tuttavia non è solo sua ma di una sceneggiatura che gli affibbia battute aberranti (la popò sul divano, il bidet scambiato per il water...) e lo costringe a interpretare gag stravecchie che nemmeno Totò riuscirebbe a valorizzare (l'innocente saluto con il dito medio). Per fortuna i ritmi sono piuttosto agili (almeno quello...) e non c'è il tempo per annoiarsi troppo, ma la prima mezz'ora è davvero terribile. Le cose migliorano quando anche il rapporto tra fratelli si fa un po' più maturo, quando si perde l'intenzione fallita di divertire per concentrarsi sulle interrelazioni tra i personaggi; ma il film resta in ogni caso debole, a tratti fastidioso nel suo spudorato riciclaggio di situazioni già viste mille volte (Bova che s'innamora teneramente della ex moglie senza sapere chi sia, lei che dapprima prova indifferenza per poi invece riscoprire di amarlo...) e rese ben poco credibili dalla scarsa vena del cast. Una Roma alterata da colori troppo vivaci, musiche ruffiane come prevedibile. Coppia rimandata sperando nel frattempo si presentino soggetti migliori...
Nella moltitudine di commedie che ogni anno proliferano nelle sale cinematografiche dello stivale si inserisce Fratelli unici. Sfruttando un'idea logora come quella della perdita di memoria, il film pur non brillando particolarmente è comunque in grado - seppur a sprazzi - di sollazzare, con gag simpatiche e un ritmo tendenzialmente alto. La coppia di belloni funziona discretamente e viene adeguatamente supportata dai corrispettivi femminili (con menzione d’onore per una conturbante Leone). Stilisticamente appagante (buona la fotografia).
Ampiamente sfruttato dal cinema, il tema della perdita di memoria torna in questa produzione italiana i cui protagonisti sono due fratelli che tentano di ricostruire un legame familiare compromesso. Pur con alcune "falle", il film funziona nella prima parte ma naufraga nella seconda per l'eterno difetto del cinema nostrano di non sapere strutturare adeguatamente le sceneggiature che rimangono "monche". Dei due protagonisti, quello a sorpresa più convincente è Raoul Bova. Meno in parte la Crescentini e la Leone.
La coppia Bova-Argentero fallisce in parte all'interno di questa debole commedia diretta da Federici. La sceneggiatura è piuttosto scialba e di conseguenza rende indigeribili alcune scene che francamente sviliscono i due protagonisti. Fortunatamente nell'ultima mezz'ora il film riesce a ingranare un po'... In buona sostanza pochi sorrisi (spesso forzati) e qualche buon sentimento. Brave la Leone e la Crescentini, gustoso Assisi.
La perdita, presunta, della memoria di uno di due fratelli che non si sopportano, conduce a una vicenda dolce amara con finale da tipico film italico. Qualche lieve sorriso e situazioni al limite del grottesco ma sostanzialmente una pellicola non esaltante. Bravo Bova, meno Argentero troppo gigione. Bella la Leone, in parte la Crescentini, macchiettistico Assisi.
Nonostante un soggetto con infinite potenzialità, anche se abusato, la commedia è debole e non decollerà mai per l'intera durata del film. Colpa ovviamente di una sceneggiatura che non offre mai ai due attori protagonisti spunti interessanti e da vera commedia. Federici inoltre non è capace di creare l'alchimia tra i due, che proprio comici non lo sono. E infatti le uniche vere risate le strapperà proprio la comparsa di Assisi. Odiose inoltre le caratterizzazioni dei due fratelli, verso i quali è difficile provare empatia. Benino il comparto donne.
Commedia non particolarmente pretenziosa basata sul tema non certo innovativo della perdita di memoria. Tra Argentero e Bova si crea una discreta sintonia e il film, pur non essendo chissà cosa, scorre fino alla fine in un susseguirsi di scene quasi sempre scontate. Si può dargli due pallini, ma non oltre.
Poco credibile e mal interpretata quest'ennesima rappresentazione del tema della perdita di memoria. La trama non è nemmeno da buttare via, sebbene abbastanza prevedibile e dal finale zuccheroso, il problema è che i due attori principali recitano veramente male e danno poco spessore ai loro personaggi. Un poco meglio le due co-protagoniste femminili per un film che, comunque, dimostra ancor di più quanto sia calato il livello della commedia italiana.
Commedia deludente e scontata, che sfrutta idee già abusate senza aggiungere alcun elemento di valore o di novità. Prima mezz'ora terribile, poi un filo meglio, ma con un livello di battute e di soluzioni filmiche che si rivela basso in modo imbarazzante. La coppia Bova-Argentero davvero non funziona; meglio le protagoniste femminili, in particolare la Leone.
Parte bene, con uno spunto che offre momenti simpatici e un ritmo abbastanza veloce. Si perde a metà, quando subentrano i classici momenti romantici della commedia italiana recente e il tutto si fa fin troppo prevedibile. La coppia Argentero-Bova funziona a tratti, con il secondo incredibilmente bravo nella parte e il primo invece un po' fuori ruolo. Più insipide le protagoniste femminili. Senza infamia e senza lode.
Carolina Crescentini HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.