Finché c'è ditta c'è speranza - Serie TV (1999)

Da grande fan della Premiata Ditta ho sempre adorato le varie serie di finché c'e ditta. La serie si caraterizza per non avere una trama (al massimo personaggi riccorrenti), infatti ogni episodio presenta decine di diversi sketch comici, a mio avviso molto riusciti. Tra i personaggi da ricordare il mitico Rocco Rocco contadino alle prese con la modernità in vari luoghi (ospedale, cinema etc.). Strapromosso!

Ho sempre pensato che la Premiata Ditta abbia avuto alcune intuizioni felici ed altre meno; questa serie TV è piena di alti e bassi (perlopiù bassi, a mio avviso). Gli sketch sono abbastanza stupidotti, poco più di freddure da Settimana Enigmistica, a dir la verità abbastanza avvilenti; ogni tanto c'è qualche personaggio riuscito che strappa una risata a denti stretti, ma la cosa finisce lì. Pino Insegno è meglio che continui a fare il doppiatore.

Sit-com di discreto successo, tanto da vantare diverse repliche (alla stregua della successiva trasmissione del quartetto: "Premiata Teleditta"). Le puntate, della durata di poco meno di mezz'ora l'una, sono costituite da una serie di brevi sketch, ben sceneggiati, non necessariamente legati da un filo conduttore. Una sorta di collage di facezie (gran parte delle quali azzeccate), atte principalmente a far risaltare il talento comico dei quattro. A mio avviso la più talentuosa è Tiziana Foschi, capace di espressioni piuttosto particolari.

Gli sketch de La Premiata ditta mi hanno sempre divertito molto. Anche se non c'è una trama di fondo e gli sketch sono sempre divisi gli uni dagli altri, riescono molto bene. Peccato che la Draghetti e la Foschi ormai si vedano ben poco in tv perché riuscivano con solo un'espressione a far ridere ancora prima che iniziassero le gag.