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La nostra recensione di Figurine

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da un suo lavoro premiato nel 1991 al premio Solinas, Giovanni Robbiano trae il film che lo fa esordire come regista raccontando della sua Genova di fine Anni Sessanta. Si rivede bambino alle elementari, come gli amici appassionato collezionista di figurine dei calciatori. E' il pretesto attorno al quale far girare la storia, elemento capace di solleticare i ricordi di molti e che si guadagna argutamente il titolo ponendosi come centrale: gli scambi, le “figu” rare (qui Reginaldo Bertazzoli, ultima necessaria per chiudere l'album), le contrattazioni per ottenerle... un passatempo innocente ma malvisto dal padre (Natoli), che lo ritiene una perniciosa perdita di tempo e di denaro...Leggi tutto e che costringe Alberto (Progetto) a nascondere il prezioso album sotto il materasso. E' chiaro comunque che da uno spunto azzeccato il passaggio obbligato porta poi al ritratto di una famiglia tipica del tempo: la madre (Miglio) che tradisce il marito con il supplente (Scarpati) di Alberto, il nonno convinto comunista (Jannacci) che spesso pontifica senza una logica glorificando il regime sovietico, le giornate a scuola trascorse con gli amici... In una Genova che se si esclude qualche panoramica dall'alto poco si mostra (il budget è quel che è), Robbiano centra la ricostruzione storica soprattutto attraverso gli abiti e il look, che davvero sono quelli del 1969. Servendosi di un cast che interpreta correttamente i ruoli senza voler strafare, disegna con gusto e buona credibilità un quotidiano fatto di gesti semplici inserendo qualche tocco ironico che non guasta (tenera e divertente l'interrogazione del bimbo che alla richiesta di elencare tutte le province della Lombardia non va oltre Sondrio ripetendo sempre le stesse frasi con estrema naturalezza). Fa eccezione il personaggio di Jannacci, che segue direttive autonome lasciandosi andare a un surrealismo di maniera vivacizzato dall'estro estemporaneo di chi recita da sempre a modo suo: sembra quasi improvvisare su un canovaccio che prevede la reiterata ammirazione per il modello russo (da comunicare con enfasi soprattutto al nipote) e un evidente disprezzo per il marito che sua figlia s'è scelto. E va detto che in questo senso la figura di Natoli ha carattere eminentemente negativo, a tratti addirittura spregevole pur senza che si debba ricorrere a inutili macchiettismi: un tratteggio interessante ben reso da un attore spesso sottovalutato, presenza ideale in piccoli film che si pongano l'obiettivo di descrivere realtà prive di connotati eclatanti ma molto calate nella realtà. L'unico davvero sopra le righe è il veggente del genovese (di adozione) Franco Diogene, qui in amichevole partecipazione (solo un cameo): alle giostre legge il futuro dei ragazzini ansiosi di sapere se troveranno la figurina di Bertazzoli. Il ricercato basso profilo dell'opera si traduce tuttavia in un film senza grinta, che scorre piuttosto piatto senza mai davvero coinvolgere, come un gradevole dipinto dai colori stinti (gli stessi di una fotografia non entusiasmante) che ti porta a concludere quanto opere così risultino in ultima analisi bozzetti interessanti soprattutto per chi ha potuto realmente avvicinarsi a quella specifica condizione in quel preciso momento storico, molto meno per gli altri.

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Tutti i commenti e le recensioni di Figurine

TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/22 DAL DAVINOTTI
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Markus 9/01/22 10:12 - 3762 commenti

I gusti di Markus

L'esordio alla regia di Giovanni Robbiano resta confinato nel più tipico cinema nostalgico Anni '90; quel tipo di film con l'ennesima incursione negli Anni '60 - va detto ben ricostruiti, almeno nei costumi - che indugiano all'autobiografico senza che il pubblico abbia gran esigenza di conoscerlo. Belle storie e... cinema vuoti. Genova nel 1969 e un album di figurine Panini di un ragazzino fanno da perno per una vicenda ben recitata e con sfumature psicologiche talvolta non banali, ma in definitiva resta il vuoto di una storia poco avvincente.

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  • Curiosità Fedemelis • 7/01/22 11:49
    Fotocopista - 2199 interventi
    L'album che si vede nel film è quello della Panini relativo al campionato1969/70 (fonte delle immagini il mio archivio personale):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figurr1.jpg[/img]

    Nella pagina del Lanerossi Vicenza, dove dovrebbe esserci Reginaldo Bertazzoli (A), va collocata nel vero album la figurina di Giorgio Biasiolo, perché Reginaldo Bertazzoli non è mai estito!

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figurr2.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figurr2b.jpg[/img]

    Eccola ravvicinata:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figurr4.jpg[/img]

    Per realizzare la figurina dell'inesistente Reginaldo Bertazzoli è stata utilizzata per il corpo quella del calciatore Sidney Cunha Cinesinho e, come riferitomi dello stesso regista, per la testa quella di Angelo Domenghini, al quale sono stati aggiunti dei baffi ed è stato ovviamente cambiato il nome "laterale".

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figurr3.jpg[/img]

    Altra anomalia nelle figurine che vediamo nel film è quella dei terzini del Genoa che viene mostrata a Nonno Giuseppe (Jannacci), perché in realtà i calciatori inquadrati sono quelli delle riserve della Lazio (fonte Album Panini 1969/70):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figu1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figu1b.jpg[/img]

    L'album di figurine Panini prevedeva per le squadre di serie A la figurina di ogni calciatore e, per le riserve della serie A e le squadre di serie B (e il Genoa era al tempo in serie B), una figurina "doppia" con due calciatori. Come riferitomi dallo stesso regista, quello che vediamo nel film è l'album originale (c'era anche un secondo album vuoto di scena), che doveva essere restituito a fine riprese al proprietario. Le figurine che vediamo nel film sono tutte delle copie. Non avendo a disposizione quelle del Genoa (un'eventuale fotocopia a colori avrebbe mostrato il bordo incollato con la ripresa in primo piano) si decise quindi di utilizzare quelle più facili da colorare, cioè le riserve della Lazio.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figu2.jpg[/img]
  • Curiosità Fedemelis • 3/02/22 17:17
    Fotocopista - 2199 interventi
    La partita del grave infortunio ( frattura del perone della gamba sinistra) di Gigi Riva al quale fa riferimento il piccolo Alberto (Progetto) è l'amichevole Italia-Portogallo del 27 marzo 1967 giocata allo Stadio Olimpico di Roma e terminata 1-1."Rombo di tuono" si rifarà dopo 8 mesi segnando il suo primo gol in nazionale e 3 dei 5 gol dell'Italia contro il Cipro, nell'incontro per la qualificazione agli europei del 1968 terminata 5-0.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figs1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/figs1b.jpg[/img]
  • Curiosità Fedemelis • 25/04/22 06:22
    Fotocopista - 2199 interventi
    Le immagini della partita del Genoa che il piccolo Alberto (Progetto) commenta nella sua immaginazione sfogliando il suo album di figurine è Genoa-Sampdoria terminata 1-1 del 23/10/1955, 6° giornata, stagione 55/56:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images60/fighiu1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images60/fighiu1b.jpg[/img]