Ernesto - Film (2020)

Frammenti di un’educazione sentimentale o di un vagabondaggio sessuale: rapidi flash e microscene come schegge di memoria che vanno a comporre non tanto una storia quanto un’atmosfera esistenziale, quella di un adolescente al centro di tante relazioni formative con ragazzi e ragazze, e di un’esplosione gioiosa di etero e omosessualità. Film sperimentale tipicamente da festival, è un’opera prima interessante, con buon senso della composizione anti-narrativa e con discreta capacità di invenzione, ma con una certa fragilità dei dialoghi.

"Il mondo è caotico", si ode a un tratto, e lo si vede proiettato sulla pellicola, in questo "brodo filmico" semiamatoriale, sonoro presente-assente (per enfatizzare l'immagine? Per marcare il flusso di eventi e pensieri?), musica teatral-avanguardistica, archeologia politico-letteraria vecchia di mezzo secolo trita e ritrita,. Pansessualità molto bene accolta, ma se l'universo è confusione, qui anche il cinema è un marasma di idee, alcune anche apprezzabili ma non sufficienti da lasciare segni distintivi nel linguaggio, seppur portabandiera di un concetto d'eros universale.