Un melodramma leggero, realizzato con pochi mezzi ma con dignità da uno dei pochi registi nuovi del panorama messicano. Un trio protagonista formato da una madre possessiva, suo figlio medico e l'amante del figlio. Lei vorrebbe vedere il figlio sposato, ma il figlio ama follemente un altro uomo. Trama semplice e lineare, finale prevedibile, scene di sesso velate. Povero nel budget, ricco nelle intenzioni.
Una coppia gay divisa dal futuro: uno vuol vivere con l'altro, che invece si sposa per far felice la mamma, la quale però la sa più lunga di quel che pare. Deliziosa la storia, che affronta la complessa questione delle convenienze sociali con garbata leggerezza, disseminando la commedia di tocchi para-almodovariani. La tecnica cinematografica è mediocre e traballante, ma la chiave qui è nel paradosso narrativo, rafforzato proprio dalla "banalità" della rappresentazione: tanto dozzinali le riprese quanto sconvolgente e provocatorio il racconto.
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CuriositàFauno • 12/03/18 00:05 Contratto a progetto - 2743 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film: