Desiderio di donna - Film (1953)

Dopo tre anni di carriera nell'avanspettacolo, torna al paese d'origine dove suscitò grande scandalo... Opera misconosciuta di Sirk, non inferiore per complessità e astrazione psicoanalitica alle opere più blasonate, è penalizzata da un finale incongruo e consolatorio evidentemente imposto. Spiazzante il punto di vista offerto dalla protagonista – un'assidua Barbara Stanwyck – la cui estraneità al contesto rimarca limiti e dettami di un provincialismo ancora persistente. Significativa l'intransigenza delle figlie che tenta di reprimere il vitalismo materno. Da vedere.

Alcuni anni prima aveva abbandonato marito e tre figli in una città di provincia per darsi alla carriera teatrale con modesti risultati. Una lettera della figlia minore, che la crede diventata una grande attrice, la induce a tornare... Melodramma di una certa delicatezza e ben interpretato anche se la modifica dell'epilogo imposta dalla produzione rispetto a quella pessimistica che avrebbe voluto Sirk ha snaturato il senso del film, malinconica riflessione all'impossibilità di rimediare agli errori del passato soprattutto se l'opinione pubblica ha già emesso le proprie sentenze.