Non un film di supereroi, ma una storia delicata e toccante, condotta e scritta con garbo, che si mantiene bene in bilico tra il dramma e la commedia, con tocchi umoristici riusciti e momenti davvero commoventi. Argentero dimostra una maturità attoriale inaspettata, calzando alla perfezione nel personaggio, ma è tutto il cast a essere in parte, con naturalezza e senza strafare. Buona la confezione, resa generale davvero notevole, soprattutto se ci si lascia trasportare dalla trama senza essere troppo critici.
Film di sublime imperfezione, tenero e toccante, pieno di invenzioni e umorismo. Recitato da attori spontanei e convincenti, riesce a integrare dramma e commedia in modo insolito per un film italiano, tanto che all'inizio si pensa che si tratti di un'opera straniera, magari francese, inglese o americana. Poi la presenza di auto, di paesaggi e di un Luca Argentero sempre bravo ma dimagrito, ci confermano che la vicenda si svolge nel nostro paese. Opera che si situa a un passo dal capolavoro.
Certo non è Iron Man, come supereroe è un po' sgangherato con quella corazza di rame ossidato, ma porta dei valori umani, una sensibilità, una spensieratezza, uno sguardo sul mondo da bambino mai cresciuto, una voglia di ingenua giustizia che fa tenerezza ma anche riflettere. Il film coinvolge in un infantilismo positivo, dove vincono i "buoni" anche se assassini latitanti, dove i "cattivi" pagano lo scotto delle nefandezze che hanno compiuto. Film un po' inusuale ma aperto e positivo.
Questo Copperman non ha molto in comune con l'altrettanto nostrano Jeeg Robot, essendo piuttosto imparentato con Defendor: semplice di spirito e puro di cuore, bardato con un costume improbabile combatte le ingiustizie con armi non convenzionali (ombrello, fionda, spruzzi di verderame). Fiaba candida anche se con risvolti tragici, ricorda nello stile e nella bizzarria dei personaggi il favoloso mondo di Jean-Pierre Jeunet. Incantevole la prima parte con i protagonisti bambini, mentre convince meno quella da adulti ma nel complesso il film è gradevole, ricco di gags simpatiche e momenti teneri.
Pellicola fiabesca e grottesca con fosche venature drammatiche in cui il tema dell'autismo è trattato con sfumature delicate proponendo la figura di un anomalo supereroe notturno che cerca di eliminare le ingiustizie. Il risultato è indubbiamente positivo, con la becera figura del cattivo bene in evidenza e il delicato affetto tra i due bambini in seguito cresciuti. Bene Argentero e la Ranzi, poco in parte la Truppo troppo abituata a parti cattive o sguaiate.
Un po’ Forrest Gump (la madre; il rapporto con l’amica) e un po’ Kick-ass 2 (i singolari paladini), questo super “special” eroe de noantri non può non attirare simpatie. E c’è persino un cattivo manesco (assai poco super, se si esclude la capacità di sbraitare sempre) bastardo quanto basta per farne pura feccia. Non c’è grande originalità; e tutto procede più o meno come è lecito immaginarsi. Ma si può apprezzare una certa delicatezza nell’affrontare l’argomento "persona speciale” (con la scusa dell’eroe) che un’occhiata gliela fa sicuramente meritare. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: Il rapporto con l’amico fabbro; “Ritardato, hai tirato fuori il costume da super mongoloide”; All’offerta di sesso orale “No grazie, sono astemio”.
E' un racconto delicato, che sa anche osare e che si avvia da premesse molto interessanti. Nella prima parte la mdp di Puglietti sa infatti muoversi con destrezza e mettere insieme un collage di immagini e sensazioni che richiama certe atmosfere burtoniane o ameliane. Al momento di passare all'azione e di seguire l'evolversi dei protagonisti purtroppo si perde forza e certe situazioni diventano esageratamente caricaturali, tra il padre subdolo o i pazienti del sanatorio. Anche Argentero nella sua recitazione pare troppo limitato dal copione,
Finalmente ci pensa Puglielli a fare dell'ottimo cinema (seppur ispirato a quello americano, specie per montaggio e utilizzo di eclatanti effetti speciali che lo rendono simile a un fumetto animato), mixando vari generi ad arte: drammatico (il diversamente abile Forrest Gump italiano allergico a determinati colori, che il pur bravo Argentero in certi momenti ricorda sin troppo nella mimica facciale), action, commedia (i commenti della voce narrante) e fantasy (il supereroe per caso) con al centro un babau grosso quanto fondamentalmente idiota. Fiaba tenera e crudele ma imperdibile.
MEMORABILE: Il lancio del "riso"; I gadget; L'ultima sequenza.
Eros Puglielli HA DIRETTO ANCHE...
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Bravissimo Roger,io sono impazzito a cercarla e andavo su zone non così a sud, ma da cosa sei partito per individuarla?
Grazie Capannelle, ma in realtà una volta supposto che Montefalco fosse il paese in fondo, sono sceso a caso in qualche sterrato e l'ho trovato quasi subito per pura fortuna :)