L'IMDb assegna la regia a Giovanni Paolucci, ma, stando ai titoli di testa italiani, Paolucci sarebbe soltanto il produttore. Il nome del regista non viene neanche indicato, se non per una "regia tecnica" attribuita a Bruno Mattei (col suo alias David Hunt), autore anche dei testi per la voce narrante. Dal momento che buona parte delle immagini mostrate provengono dai cannibal-movie del Mattei post-2000 (
Mondo cannibale e
Nella terra dei cannibali), probabilmente la "regia tecnica" indica proprio quegli spezzoni.
Le restanti riprese, in effetti, potrebbero essere state curate da Paolucci... Tuttavia, dopo una breve ricerca, è saltato fuori che almeno alcune sequenze provengono da un certo
Ambassadors of the Jungle, documentario del 2000 diretto da Jose Manuel Novoa. Tutto considerato, si può presumere che anche il resto del film sia costituito da spezzoni tratti da altri documentari. Nell'incertezza, comunque, ho messo Paolucci come regista non accreditato.
Altri "misteri" riguardano la voce narrante, che stando ai crediti apparterrebbe a Luca Carnevale, sebbene il suono inconfondibile del mitico Claudio Capone di quarkiana memoria si riconosca subito. C'è la remota possibilità che il suddetto Luca Carnevale abbia una tonalità identica a quella di Capone, ma non ho trovato altre fonti per potermene sincerare, né notizie inerenti alla carriera di Carnevale.
Il commento conclusivo ("Siamo giunti alla fine di questa puntata...") avvalora la tesi che il qui presente film sia il frutto di un rimontaggio, anche per la presenza nel corso dell'opera di vistose ripetizioni (per ben due volte viene descritto il trattamento dell'albero del pane da parte degli indigeni). Sempre a Paolucci l'IMDb attribuisce la regia di una serie documentaristica omonima del 2008, ma la mancanza di informazioni in merito fa quasi dubitare che sia stata effettivamente distribuita o trasmessa. Probabile dunque che dalla serie mai andata in onda sia stato tratto in seguito il qui presente docu-collage.
Insomma, uno stock-footage movie in piena regola e pure assemblato male, degno di nota, tuttavia, per l'assurdità della narrazione, che tratta reali approfondimenti antropologici con la stessa professionalità con cui descrive le esplosioni shoxploitative matteiane: assistere al ridicolo rifacimento shot-on-video della punizione dell'adultera di
Cannibal holocaust (proveniente da
Nella terra dei cannibali), spacciato per una ripresa autentica, è una specie di triste via libera alla risata.