Brother - Film (1997)

Ex soldato squattrinato va a San Pietroburgo a trovare il fratello che guadagna bene facendo il sicario. Prestissimo verrà coinvolto negli "affari" di famiglia. Non si può certo gridare al miracolo per l'originalità, ma il film ha una freschezza invidiabile che lo rende molto gradevole e coinvolgente da vedere. Merito di ritmi che si mantengono sostenuti per tutta la durata del film, ma soprattutto di una splendida colonna sonora che è il fiore all'occhiello di questa pellicola. Interessante anche la galleria umana di personaggi, sebbene siano ritratti piuttosto velocemente.

Fredda, grigia, spietata: la Russia di Balabanov si identifica nella mancanza d'empatia di un ventenne appena uscito dall'esercito, ritrovatosi nel ruolo di gangster per caso ma terribilmente a suo agio con pistole e fucili. La presenza ossessiva - fisica e musicale - del gruppo russo NAU (di cui è fan il protagonista, colluso con la mafia ma con una pulsione verso i divertimenti giovanili) sa un po' di posticcio, ma la miscela è quella giusta per un buon gangster movie che è al contempo il ritratto sociale e politico di un certa generazione.

L'irreversibilità della transizione: quella che trascina il gigante sovietico nella polvere dell'iperliberismo, quella che trasforma il giovanissimo Danila (Bagrov) in uno scafatissimo reduce della prima guerra cecena, pronto a lasciare la provincia depressa per spalleggiare gli affari del fratello maggiore (Suchorukov) nella capitale. Tragicomico gangster movie divenuto di culto in patria, non solo per l'accurata ricostruzione ambientale e la gestione bachtiniana dei generi (amaramente divertente il finale), ma anche per l'iconizzazione dei gruppi rock Akvarium e Nautilus Pompilius.