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VOLTI ITALIANI NEL CAST
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/04/10 DAL BENEMERITO LUCIUS
![Locandina [10.04] Poirot: Alla deriva](/images/locandine/0005/5540.jpg)
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Siamo nel 1942: si racconta la storia di un giovane ragazzo che diverrà un bravo poeta e che si ritrova chiuso in una prigione criminale dove è stato fatto prigioniero nel tentativo di far esplodere un edificio in Gran Bretagna. Qui dovrà confrontarsi con un altro ragazzo, recluso come lui. Un film dignitoso, con una splendida fotografia, fedele all'ambiente collegiale, girato con mestiere e che tratta un argomento abbastanza spinoso: la convivenza forzata tra differenti ceti sociali, con la conseguente amalgama di questi. Costellato da sorprendenti scoperte personali.
Durante la seconda guerra mondiale, un ragazzo irlandese militante dell'IRA, rinchiuso in un riformatorio inglese, scopre il piacere della poesia e vive le sue prime esperienze sentimentali, sospeso fra l'attrazione verso la figlia del direttore ed il forte legame con un compagno ebreo, innamorato di lui... Da un racconto autobiografico, un film sulla crescita, l'accettazione dell'altro, la ricerca di una identità sessuale, delicato nei toni ma penalizzato da una certa piattezza narrativa, da alcuni personaggi poco definiti, da un protagonista in parte ma non molto espressivo.
MEMORABILE: La corsa sulla spiaggia dei cinque ragazzi, ripresa in campo lungo
La scrittura, la lealtà, la Storia, l’amore: un adolescente alla scoperta di sé dentro un riformatorio. Il racconto autobiografico di Brendan Behan, ben interpretato da Hatosy, trasforma il prison-movie in un film sull’educazione sentimentale di un ragazzo diviso tra un suo compagno e una ragazza, ma soprattutto tra la causa irlandese di cui è combattente e il senso del valore della vita. Forse il plot è un po’ elementare, ancorché vero, ma ciò che conta è l’importanza interiore delle esperienze formative. Diretto, senza orpelli.
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- Per Lucius, promettendo che non conosco il film in questione, né ne avevo mai sentito parlare prima.
Leggo nel tuo commento:
"Un film dignitoso, con una splendida fotografia, fedele all'ambiente collegiale, girato con mestiere e che tratta un argomento abbastanza spinoso: la convivenza forzata tra differenti ceti sociali, con la conseguente amalgama di questi. Costellato da sorprendenti scoperte personali."
Ora, è vero che il pallinaggio è questione spinosa assai e se ne potrebbe discutere all'infinito, ma mi pare che il giudizio
di un pallino e mezzo (ossia "Filmaccio, ma qualcosina da salvare c’è", da legenda davinottiana) non collimi con il testo, che invece stuzzica la curiosità.
Insomma, a tuo parere, merita la visione oppure meglio lasciar perdere?Ultima modifica: 5/04/10 15:26 da Daniela - La regia è una via di mezzo tra una regia cinematografica ed una regia televisiva,se si è interessati all'argomento la merita.Non è un dvd da tenere in cineteca,anche perchè non osa abbastanza.Ultima modifica: 6/04/10 13:51 da Lucius
