Bloodbath - Corto (2011)

La perversione messa in atto in questa placida e stomachevole clip "hosteliana" dà parecchio da riflettere sugli itinerari malati elaborabili dalla mente umana e suscita effetti di segno opposto: da un lato allude con orridità alle cronache cinquecentesche sulla nobile pluriomicida Erzsebet Bathory, dall'altro invece indica con inusitata cruenza sarcastica una maniera assai più sbrigativa e al passo coi tempi per godere in tutta comodità delle calde e "virginali" abluzioni emoglobiniche che resero ben nota la faustiana Contessa. Da prendere con le molle elastiche del grotesque.

Davvero ingegnoso il mostro di turno, che per soddisfare le sue perversioni realizza un macchinario che gli consente di farsi - letteralmente - una doccia di sangue. Il corto è realizzato con grande cura, ma soprattutto con una flemma narrativa e visiva che ci accompagna quasi con dolcezza verso la rivelazione. È proprio questo ritmo a sedurre: oltre il raccapriccio esiste la naturalezza dell’orrore, che il protagonista incarna bene nella concentrazione del suo lavoro e nella trepidante abluzione. Senza dimenticare un retrogusto d’ironia.