Astroboy - Serie animata (1980)

Buona nipposerie animata con un robottino che tenta di inserirsi nella società degli umani con non pochi inconvenienti (lui li aiuta, si sacrifica, mette in pericolo i suoi circuiti, ma molti non accettano comunque che possa avere i loro stessi diritti). Il tema del razzismo è abbastanza evidente e il piccolo robot, che a scuola ha problemi anche con i bambini, spesso si sente emarginato, anche se, seppur a fatica, conquisterà la fiducia della maggior parte delle persone. Riusciti anche i personaggi del professore e dello scienziato. Gli umani sono quasi tutti caricature (nasoni, baffoni...).

Serie animata del 1980, arriva su Raiuno cavalcando l'onda dei cartoni robotici (come Mazinga Z) e fantascientifici (come Capitan Futuro). Nonostante l'assenza di sigla italiana, questa seconda serie anime di "Astroboy" (la prima era degli anni '60, in b/n ed era inedita da noi) ha destato il mio interesse più che positivamente. Fra Pinocchio e Superman, il robottino di Osamu Tezuka ha saputo trasportarmi molto bene nel suo universo futuristico. Buffe le caratterizzazioni di contorno, come il maestro/detective, o lo scienziato nasone.

Atom dal pugno di ferro (vero nome di Astro Boy) è un robot dalle fattezze di bambino, nato e costruito nel ricordo del figlio del professore che lo realizza. Si inserisce in un mondo che non mostra sempre benevolenza nei suoi riguardi, considerandolo più macchina che essere umano. Un po' infelice nella sua dinamica, memorabile nella sua antesignanità, Astro Boy è un anime (dal manga del 1951) capace di trasmettere sentimenti positivi, anche quando combatte. Rivisto dopo molti anni non perde affatto il suo smalto.