American fable - Film (2016)

L'undicenne Gitty passa le giornate a vagabondare nei campi finché scopre un uomo rinchiuso all'interno di un silos... Immerso nel clima onirico creato dalle fantasie della bambina, un thriller rurale simile nello spunto a quello del film di Salvatores tratto da Ammaniti, da cui si discosta per la natura ambigua del prigioniero (vittima ma anche responsabile indiretto di disperazione e morte) che costringe Gitty ad affrontare scelte di campo devastanti. Film delicato e crudele, di bell'impatto visivo ed una protagonista di grande naturalezza.

Titolo ambiguo ed antitetico per un film che non ha solo i toni pastello delle fiabe ma anche e soprattutto quelli lugubri e feroci dell'orrore e della violenza. L'american fable-dream è morto e sepolto anche nei contesti rurali e tutti, anche i più giovani, sono contagiati dal clima di avida follia che porta al più classico mors tua vita mea. Interessante il rapporto tra Getty e Jonathan, un personaggio ambiguamente vittima-carnefice. Molto bello da vedersi, col suo clima suggestivo ed anche onirico e con una piccola grande protagonista che merita altre possibilità sullo schermo.

Storia rurale che oscilla tra realismo crudele e apologo favolistico, di sapore letterario. Gitty fa conoscenza e protegge come può un misterioso signore imprigionato per ragioni ambigue in un silos. Intorno alla piccola protagonista, una realtà moralmente povera e oppressa dai pregiudizi e una famiglia costretta a difendersi dal "progresso" attraverso sistemi molto discutibili. Buona la struttura anche se dal punto di vista psicologico sembra carente e perde via via di coerenza, lasciando spazio al sentimentale verso una conclusione accomodata.