La paura - Film (1954)

La paura
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Anno: 1954
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Aka "Non credo più all'amore" e "Incubo". Esistono due versioni: una più lunga del 1954 e quella rieditata dalla produzione del 1958, con parti tagliate, nuovo girato e finale modificato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/11 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 26/10/11 09:35 - 4559 commenti

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Opera misconosciuta di Rossellini, l'ultima del sodalizio (ormai logoro) con la Bergman. Mostra una volta di più la proverbiale versatilità del più "aperto" dei cineasti italiani, capace di imbastire, partendo da una novella di Zweig, un noir espressionista saturo di luci ed ombre langhiane. Centrale tuttavia è ancora il tema della crisi della coppia borghese, con gli annessi corollari di una emancipazione femminile che deve far i conti con coscienza personale e doveri socio-religiosi. Non trascendente come i suoi film migliori, ma angoscioso ed opprimente.

Cotola 6/10/13 23:26 - 9044 commenti

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Piccolo e poco conosciuto film di Rossellini (l’ultimo con la Bergman) è un thriller dietro la cui facciata di genere, il regista affronta tematiche tipicamente cattoliche quali il tradimento, la colpa, l’espiazione ed il suicidio. Nulla di nuovo certo (peraltro affrontato con risultati migliori in altre opere) ma il risultato è comunque buono. Ciò soprattutto grazie all’abilità del maestro nell’adeguarsi alle regole del genere e nel saperle sfruttare, creando una discreta tensione anche grazie alla breve durata (75 minuti), forse troppo visto l’epilogo un po’ frettoloso.

Faggi 10/03/18 19:06 - 1549 commenti

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Rossellini si sporca le mani (diciamo così) con il thriller a trama bieco ricatto, posizionato nel recinto della coppia borghese tenuta al giogo delle convenzioni sociali e religiose; trova belle immagini, restituisce perfette inquadrature e sequenze; approva luci e ombre in espressivo b/n; governa gli attori con facilità (domina la tecnica). Qualcosa, tuttavia, manca: la poeticità (che come minimo non tocca alte vette). Inoltre c'è del descrittivo (la voce off della Bergman), il commento musicale è una mezza lagna e il finale è precipitoso.

B. Legnani 9/01/21 00:32 - 5532 commenti

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Visto nell'edizione italiana del 1958. Un film girato bene (è banale dirlo), con Ingrid Bergman (splendidamente doppiata dalla Simoneschi) che spicca con grande rilievo (ma non è male la Mannhardt). La vicenda gialla, però, non stupisce nessuno: invece sorprende che la protagonista (donna intelligente, di grande successo) possa non capire. Qualche passaggio è un po' troppo secco, anche se tutte le fasi servono per delineare il senso di colpa, il desiderio di liberazione, gli stati di disperazione. In fin dei conti è un'opera interessante, un poco anomala, non perfettamente riuscita.

Pigro 25/03/24 09:19 - 9668 commenti

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Lei tradisce il marito ma la ex del suo amante la ricatta: sarebbe un mélo, ma l’originario racconto di Zweig ci porta in altri meandri, che Rossellini approfondisce guardando probabilmente a Hitchcock e sicuramente al noir. Ne esce fuori un film intrigante, che unisce lo sguardo ossessivo del regista per le coppie in crisi con la volontà di sperimentare una struttura narrativa thriller: il risultato è felicemente ondivago, perché ci obbliga a un’altalena emotiva e cognitiva che ci fa aderire alle emozioni della donna. Finalino affrettato.

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  • Homevideo Edo • 6/05/12 18:32
    Galoppino - 679 interventi
    Disponibile in dvd



    Durata: 75 min.
    Produttore: Flamingo Video
    Distributore: Cecchi Gori HV
    Anno pubblicazione: 2012
    Codifica: PAL
    Formato video: 4/3 1.33:1
    Formato audio: Italiano Dolby Digital 2.0
    Sottotitoli: Italiano NU
    Extra:
    - Intervista a Renzo Rossellini
    - Intervista a Elena Dagrada, prof.ssa di Discipline Cinematografiche
    presso l'Università degli Studi di Milano
    - Ingrid Bergman e Roberto Rossellini vista dal Luce
    - Documenti
    Ultima modifica: 6/05/12 18:36 da Edo