Abel - Film (1986)

L'esordio registico del promettente regista olandese Alex van Warmerdam avviene con un'opera bislacca ma davvero interessante, in cui egli stesso si pone al centro della storia interpretando il protagonista che dà il titolo al film. Abel è un ragazzo strano (cerca a lungo di uccidere al volo le mosche con la forbice!), che vive rinchiuso in casa coi suoi all'età di 31 anni. Senza tv, senza contatti con estranei e con due genitori che a dire il vero sembrano (perlomeno il padre) non del tutto “a posto”, cresce con chiari problemi di socializzazione, e quando arriva in casa lo psichiatra si limita a fingersi ritardato vanificando l'aiuto del medico. La svolta avverrà quando conoscerà una bella...Leggi tutto spogliarellista (Malherbe), per coincidenza già amante di suo padre: un cortocircuito sentimentale che sfascerà definitivamente la già poco salda unione familiare. Un soggetto apparentemente banale viene trattato da Warmerdam con toni grotteschi a sprazzi esilaranti, enfatizzati da una splendida e coloratissima fotografia che sembra quasi deformare gli ambienti della casa in cui per buona parte della sua durata il film si svolge. Si direbbe una scheggia di cinema almodovariano, se non fosse per un rigore anche formale estraneo al grande regista spagnolo, per una tranquillità apparente che domina su dialoghi e personaggi, pronti a esplodere in attimi di misurata follia descritti con calibrata nonchalance (su tutti la celebre scena in cui madre, padre e figlio divorano pesci interi calandoseli in bocca dall'alto di fronte alla faccia stupefatta di un'ospite). Molti i momenti da ricordare, le invenzioni che donano all'opera un'aura eccentrico-surreale altamente apprezzabile, con interpretazioni calzanti da parte dell'intero cast. Non sempre tutto funziona per il meglio e forse il finale rischia di deludere, ma sono difetti che non superano mai le qualità, rintracciabili anche in una sceneggiatura attenta e mai banale.

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