"Capitali culturali dell'Europa" episodio per episodio

15 Ottobre 2022

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di "Capitali culturali dell'Europa". Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero dell'episodio e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.

Serie di dodici documentari prodotti per celebrare le maggiori capitali culturali d'Europa. Ogni documentario è affidato ad un grande regista rappresentativo del proprio paese.

01. Budapest (Miklós Jancsó)
02. Venezia (Carlo Lizzani)
03. Athina, epistrofi stin Akropoli (Theodoros Angelopoulos)
04. Capitoli culturali (Krzysztof Zanussi)
05. Leningrad (Ilya Averbakh)

06. MILANO '83 (Ermanno Olmi)
*** Milano, 1983, secondo il bergamasco Olmi. Immagini prive di commento che mostrano una giornata meneghina: il lavoratore, i mezzi di trasporto, la nebbia del mattino, le insegne al neon in Piazza Duomo (sciaguratamente smontate nel '99), il Natale, il consumismo, il traffico; in definitiva un ritratto sincero della Capitale dell'edonismo "all'americana" e dell’appagamento professionale in terra d'Italia che attrae e in parte affascina. Film documentaristico di buona fattura, anche se non privo di retrogusto stucchevole. (Markus)

07. Zagreb (Vatroslav Mimica)
08. München (Franz Seitz)

09. LISBOA CULTURAL (Manoel de Oliveira)

***! Manoel de Oliveira ci porta con deferenza alla scoperta di una città non sua chiedendo la preziosa collaborazione del gotha culturale portoghese del periodo. Il documentario si trasforma fra le mani del Maestro di Oporto in una materia fiammeggiante, in cui pulsano la storia e il carattere di un popolo rassegnato e allo stesso tempo indomito. Molte citazioni dei grandi scrittori lusitani (Pessoa su tutti) e splendide immagini della città. Note negative la mancanza di didascalie e la pessima traduzione italiana che si mangia metà del testo, ma il viaggio vale comunque il biglietto. Sono da ricordare la voce di Amália Rodrigues e il convento di Madre de Deus nel Bairro Alto. (Pessoa)

10. Madrid (Marcel Camus)
11. Ceci n'est pas Bruxelles (Benoît Lamy)
12. Prague (Vera Chytilová, Jirí Menzel)

Articoli simili

commenti (0)

RISULTATI: DI 0