Meteora - Film (2012)

Sospesa tra il cielo e la terra, dove s'incontrano l'olivo e la foresta, tra l'austera grecità bizantina e la pagana slavità balcanica, tra l'oro abbacinante dell'iconostasi e la tenebrosa frescura degli antri tra i monti su cui sono abbarbicati i monasteri delle Meteore, questa proibita storia d'amore tra un pope ortodosso e una suora russa è visivamente così affascinante da lasciare, a tratti, senza fiato. Dove poi non arrivano le immagini, subentra l'animazione: azzardo rischioso, ma vinto con classe. Superbo, anche linguisticamente.

Dopo il notevole esordio, Stathoulopoulos continua a stupire ed a volare altissimo grazie ad un film molto diverso dal precedente ma dai risultati eccelsi. Siamo dinanzi ad una storia d'amore intrisa di spiritualità e di una bellezza estetica straordinaria che si palesa grazie al grandissimo talento visivo del regista che mostra anche una grande raffinatezza nella costruzione delle immagini, spesso di grande semplicità eppure assolutamente efficaci. E poi ci sono gli inserti animati, anch'essi di straordinaria bellezza e grazia visiva, che si sposano perfettamente il reale. Da non perdere.

Dell'amore cosmico che non bada a caste età nazionalità ideologie credi, tutta l'impossibilità che lo accentua. D'intorno, attraverso, sopra, l'iconolatria amministrativamente bisanzionata, il tarkovskymetro in red meter, Sokurov(sawa), paradzanovismi spinti, sovranità Tarritoriale, lo straubismo di Venere-vergine-santa, inquadrature più fisse lunghe silenziose e ieratiche possibili che didascalie dell'intervallo e mostre di pittura scansatevi, il sacro ora autorevole ora autoriale ora autoritario che irreggimenta tutti e 78' i minuti di un cinema in ondivago sospetto di insincerità.