Il pranzo onirico - Corto (1997)

Una situazione ordinaria (Luca, ragazzo timido, viene ufficialmente presentato ai parenti della sua ragazza, Prisca; incontro che si protrarrà in un pranzo in aperta campagna) trasfigurata in follia. Dai momenti in cui Luca si addormenta improvvisamente, Eros Puglielli ricava gli attimi di maggiore inquietudine, sconfinando persino nel grottesco. L'alone surreale che permea l'intera vicenda raggiunge il suo climax nel finale, in cui sogno e realtà si condensano in un'inevitabile, "onirica", conclusione.

Questo cortometraggio è un'opera d'arte; se lo avesse realizzato un cineasta estero sarebbe assai più considerato, come una perla da cineteca. Essendo stato realizzato in Italia è andato smarrito nell'etere. Dialoghi geniali diretti e irriverenti, ambiente oppressivo e bravi caratteristi ne fanno un piccolo cult. Bravo Puglielli. Innovativo, surreale e divertente.

In preda all'ansia da prestazione per la famiglia di lei, lui si addormenta e vive strani incubi. Corto delizioso, dove le dinamiche famigliari e quelle psicologiche (dell'ansia) si trasfigurano in una storia assurda e strampalata, in una campagna che accoglie imperturbabile i deliri di gente di normale sadismo relazionale e i fantasmi horror che sembrano usciti dalla brutta scopiazzatura di un disegno per bambini. Si ride parecchio per i dialoghi e le situazioni, e Puglielli è bravo nel far esplodere il grottesco in una cornice così dimessa.