Buiomega71 • 9/07/12 10:44
Consigliere - 25998 interventi Un viaggio all'inferno di sola andata di una coppia alla deriva , aggrappati alla flebile speranza di ritrovare il loro figlioletto scomparso nel disastro dello Tsunami, nell'impervia giungla birmana, dove la Beart madre non rassegnata scivola pian piano nella pazzia e nell'ossessione.
Du Welz si dimostra regista straordinario, originale e spiazzante. Parte con omaggi al Gaspar Noè di
Irreversible (i night e i locali di Phuket, con cromatismi accesi e pure un dettaglio hard), per poi virare nella natura ferina e incontaminata cara a John Boorman e viaggi "impossibili" alla Werner Herzog, infine omaggia il nostro cannibal-movie, con reminiscenze non troppo velate a
Cannibal Holocaust e
Ultimo mondo cannibale (ma anche a
Mangiati vivi! e un pizzico di
Natura contro).
L'odissea friedkiana del
Salario della paura, le paludi hilliane de
I guerrieri della palude silenziosa, tra fango e natura ostile, si scontra con l'
Antichrist vontreieriano, il dolore materno della perdita diventa pura follia che offusca la mente e l'anima (bellissima la scena dell'incubo della Beart, attorniata da bambini col volto deforme che ricordano il bimbo-killer di
Phenomena, oppure i bambini che le fanno visita sull'imbarcazione di notte tra la nebbia, spettrale omaggio al
Fog carpenteriano) e porta la coppia nell'isola dei bambini perduti, dove non c'è via di scampo (come nelle grotte di
The descent), impera la follia e lo smarrimento, fino al catartico e allucinato finale.
I bambini selvaggi, pittati di fango e sangue (e anche di rossetto, in una scena emblematica) mettono davvero i brividi e ghiacciano il sangue, e fanno sembrare i ragazzini di
Grano rosso sangue degli scolaretti del Grest e quelli del
Villaggio dei dannati dei chierichetti da domenica in parrochia. Così come la giungla brasiliana di
Turistas, che ha differenza di questa pare una scampagnata pomeridiana.
Bambini perduti, ferini, brutali, silenti e feroci ( creature disturbanti con le loro risate che echeggiano sguaiate, la scena del riso nella capanna, il loro incedere implacabile verso Sewell nel finale, i loro sguardi ricolmi di odio e lucida follia) che li apparentano a quelli iberici di Serrador, per realismo e brutalità.
Sewell non può far altro che assecondare una moglie ormai sbrocata definitivamente (emblematica anche la scena d'amore tra i due, che ha il vago sentore di uno stupro).
La stessa foresta impenetrabile dove dimorava il colonello Kurtz di
Apocalypse now, o quella vendicativa di
Long Week-end, ma Welz va oltre quel "Cuore di tenebra", implacabile e dolente. Da antologia , poi, il tempio nel bel mezzo della giungla, non luogo, ricettacolo di incubi e allucinazioni, parente non troppo alla lontana della casetta in mezzo al bosco di
Blair Witch Poject.
MEGA SPOILER
Sewell verrà divorato dai bambini (fantasma?) in un ancestrale pasto romeriano che ricorda anche il finale del
Profumo della signora in nero, mentre la Beart assisterà impassibile al banchetto e pronuncia:"L'hai lasciato andare", riferendosi al loro figlio scomparso, per poi diventare madre e dea dei piccoli guerrieri, che la dipingeranno nel fango come (più o meno) l'Ursula Andress della
Montagna del dio cannibale e la Janet Agren di
Mangiati vivi!, in un tripudio di risa e liberazione.
FINE MEGA SPOILER
Film assolutamente da non perdere, anche se da noi mai uscito in dvd e rimasto inedito (programmato, con sottotitoli, dal canale satellitare Cult), dove dimostra il talento assoluto del regista di
Calvaire supportato dalla magnifica fotografia di Benoit Debie e dallo score di François-Eudes Chanfrault, e dalle spettrali location di un natura impenetrabile, oscura e puro incubo umido e silente.
La giungla dei bimbi morti viventi resta nell'anima e nella pelle.
Burattino
Buiomega71, Themrraffy
Undying, Daniela, Herrkinski, Cotola
Harrys, Lupoprezzo, Pumpkh75, Giùan
Brainiac, Schramm, Flazich, Cinecologo, Magi94, Kinodrop