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Discussioni su Una figlia per il diavolo - Film (1976)

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
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  • Ciavazzaro • 18/08/15 14:00
    Scrivano - 5583 interventi
    Questa ultima produzione horror Hammer è purtroppo a mio avviso rovinata dal finale.
    Dopo aver creato un notevole crescendo e una profonda aria inquietante durante tutto il corso della pellicola il finale sembra proprio della serie è finita la pellicola.

    Va segnalato che il finale originale era però un altro


    SPOILER

    In questo Lee dopo essere stato colpito da Widmark con la pietra insanguinata,veniva distrutto dai demoni infuriati,non essendo egli riuscito a far tornare in vita il demonio nella Kinski

    FINE SPOILER

    Un finale che a mio avviso sarebbe stata la degna chiusa di questa pellicola,che però a mio avviso nonostante tutto mantiene numerosi meriti.
  • Buiomega71 • 18/08/15 14:03
    Consigliere - 27342 interventi
    Lo ricordo piacevole, forse un pò "tirato via", ma con una carica morbosa degna di nota e una Kinski "verginea" che varrebbe da sola la visione del film

    Comunque, Sykes, aveva idee (forse non tutte ben sfruttate, ma tant'è)
    Ultima modifica: 18/08/15 19:17 da Buiomega71
  • Ciavazzaro • 20/08/15 14:27
    Scrivano - 5583 interventi
    Si tra l'altro,la Kinski fa full frontal,e da quel che leggo all'epoca aveva 15 anni.
    Mi ha stupito molto che abbiano permesso una cosa del genere (soprattutto considerando che è un film inglese !) e tra l'altro lei non mi pare controfigurata !
  • Buiomega71 • 20/08/15 19:07
    Consigliere - 27342 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Si tra l'altro,la Kinski fa full frontal,e da quel che leggo all'epoca aveva 15 anni.
    Mi ha stupito molto che abbiano permesso una cosa del genere (soprattutto considerando che è un film inglese !) e tra l'altro lei non mi pare controfigurata !


    Altra epoca, altro modo di fare cinema...
  • Buiomega71 • 18/01/25 09:43
    Consigliere - 27342 interventi
    Hammer house of horror

    Ultima deriva crepuscolare hammeriana in un satanic movie sgangherato e affrettato che tenta, più o meno malamente, di stare al passo coi tempi, prendendo come spunto le atmosfere sulfuree e oscure del Presagio, ma che anticipa qualcosa di Un'ombra nell'ombra e ricalca le orme di The devil rides out.(che ne sembra quasi un bislacco remake, se non fosse che è farina del sacco dello stesso scrittore) calcando la mano su particolari pruriginosi (l'orgia sodomitica con un satiro Cristhopher Lee, il favoloso, ma totalmente gratuito, nudo integrale di una Kinski ancora minorenne) e momenti gore (il parto sanguinoso con particolare sul pancione della gestante da sacrificare, con pelo pubico in bella vista, lo sgozzamento del neonato a testa in giù-palesemente un bambolotto che può rivaleggiare con quello dell'Altro inferno-).

    Sykes, però, gira bene (notevole la fuga allucinata della Kinski in trance  per le vie di Londra, con abbondante uso di grandangoli distorti), crea una buona atmosfera di minaccia e cospirazione (la setta guidata da un ghignante e luciferino Lee), azzeccando alcuni momenti visivi non disprezzabili (il fantasma della moglie, la Kinski che si dimena febbrilmente nel letto, in preda agli incubi satanici, alla maniera di Lisbeth Hummel, la suora "Caronte").

    Certo, ormai il fascino Hammer (al suo horror finale, pietra tombale di una casa che ha regalato prodotti di ben altro prestigio) viene meno, in una evidente ricerca dell'exploitation a effetto shock (per l'epoca), dove l'apoteosi è data dal pupazzetto gommoso del diavoletto che appare alla Kinski (che in un frangente scult la lecca sul pancino), sorta di pre Ghoulies che sembra uscire dalla cucciolata aliena di Inseminoid e che fa più tenerezza che ribrezzo.

    Gran finalone che sfocia nella baracconata (evidentemente la Hammer oltre che alla raffinatezza aveva finito pure i soldi) nel cerchio concentrico, con poveristiche virate in lisegia psicotrronica ,un gran ventone, Widmark che sproloquia una marea di stupidaggini sulla protezione dei demoni e una chiusa frettolosa senza phatos, che però vive di suggestivi richiami "pagani" a The wicker man.

    Disturbante, comunque, il momento del salasso e, per quanto tirato via, ha sempre quel fascino tipicamente settantiano del "diavolo probabilmente".

    Commiato, non propriamente memorabile, di una casa di produzione che ha lasciato meraviglie e che titilla l'effetto nostalgia, e che chiude questo piccolo e umile omaggio dedicatole dal sottoscritto.






    Ultima modifica: 18/01/25 12:10 da Buiomega71