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Discussioni su Talk to me - Film (2022)

DISCUSSIONE GENERALE

6 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Rebis • 30/05/24 15:43
    Compilatore d’emergenza - 4440 interventi
    Zender io ricordo che la mano è quella di una medium mummificata, non è di ceramica... 
  • Zender • 30/05/24 15:52
    Capo scrivano - 48940 interventi
    Adesso controllo, mi dice Marcel che ha sentito la parola ceramica e gli era risultata strana pure a lui. Avrà capito male...
    Però ho dato uno sguardo ora in giro sul web e sono i moltissimi a parlare di mano di ceramica, alcuni di ceramica imbalsamata, guarda anche tu. Mi pare difficile sia una coincidenza, di certo lui non ha guardato trame in giro prima di scrivere e e se risulta ad altri vuol dire che nel film - almeno nella versione italiana - dicono così...
    Ultima modifica: 30/05/24 16:02 da Zender
  • Rebis • 30/05/24 16:17
    Compilatore d’emergenza - 4440 interventi
    L'ho visto in originale con sub... Non so se esista una pratica di imbalsamazione con la ceramica. Appena ho un attimo verifico anch'io nel bluray. 
  • Zender • 30/05/24 17:12
    Capo scrivano - 48940 interventi
    Al minuto 31 lo dicono chiaramente: è una mano imbalsamata ricoperta di ceramica. L'esterno comunque è chiaramente di ceramica, lo si vede bene in altre scene.
    Ultima modifica: 30/05/24 17:12 da Zender
  • Rebis • 31/05/24 00:30
    Compilatore d’emergenza - 4440 interventi
    Ottimo, grazie per il chiarimento. Avevamo ragione entrambi alla fine :)
  • Buiomega71 • 7/03/25 09:18
    Consigliere - 27151 interventi
    La mano non è più così divertente, in questo interessante misto di spiriti e possessioni che vien dall'Australia, dove i due fratelli danno più risalto al "realismo" e all'introspezione psicologica e eliminando il topico bodycount.

    Un canguro agonizzante in mezzo alla strada, una slinguata disgustosa col cane che nemmeno Asia Argento, una fellatio al piede, un'aldilà che sta tra l'altrove di Insidious e il limbo del nuovo Poltergeist, facce devastate violentemente da prendere grottesche sembianze lynchiane, ghignanti vecchie decrepite shininghiane e la gioventù 2.0 tanto cara a Gus Van Sant, che al posto del sesso e della droga preferisce evocare i defunti, prima parlando con loro, poi a farsi possedere per pochi istanti.

    Una diversa rappresentazione del cinema "bubusettete" marchiata BlumHouse, dove il lutto mai elaborato, la scissione tra realtà  e il lato oscuro (i fantasmi consigliano, depistano, sono subdoli e invasivi, nonché forieri di perversioni sessuali non poco celate) sfocia in terrifiche visioni (poche ma ben assestate, come il ragazzino che batte la testa sulle piastrelle del bagno, fino a creparle, leccando , poi, il suo stesso sangue), sedie a rotelle portate sulla strada zeppa di traffico e un finale ospedaliero con vaghi riverberi a Allucinazione perversa, con chiusa prevedibile modello Friend Request

    Valore aggiunto il marcescente make up prostetico dei trapassati e l'angoscia che attanaglia una bravissima e intensa Sophie Ward.

    Ma risultano eccessive le lodi e la risonanza mediatica che ha avuto il film alla sua uscita (così come del tutto scriteriato il divieto ai 18 appioppatole in prima istanza), dando all'opera prima dei fratelli youtuber alte aspettative non propiamente mantenute.

    Siamo sempre dalle parti di Ouja, ma con uno stile narrativo e una modalità che ne scardina le regole (ormai asfittiche) prestabilite, elevando, questo sì, Talk to me dalla media collaudata di questo tipo di prodotti.

    Tra gli sceneggiatori figura Bill Hinzman, che NON è il regista di Flesheater, ma un suo curioso omonimo.




    Ultima modifica: 7/03/25 11:52 da Buiomega71