Buiomega71 • 28/03/14 10:22
Consigliere - 27127 interventi Miniciclo: 6 film visti da lei:
Forse il film più duro, doloroso, viscerale e carnale che ho visto negli ultimi anni (che entra di diritto in lizza per le "mie" palme d'oro del 2014), viaggio in un cuore di tenebra femminile che colpisce come un pugno allo stomaco, non lascia respiro, ti fà sentire sporco e ti resta nell'anima.
In un atmosfera plumbea e lynchiana (siamo dalle parti dei motel di
Hotel Room e nelle zone isolate alla
Twin Peaks), circondata da un fiume marcio dove due cigni galleggiano prima di spiccare il volo per migrare, sotto un cielo grigio autunnale si erge uno squallido motel, dove Leila (una Molly Parker di abbagliante intensità espressiva) si vende ai clienti per 60 dollari in più, in un "autodistruzione" fisica e sessuale che si avvicina parecchio a quella perpetrata da Isabelle Huppert nella
Pianista
Ogni cliente che passa in quel luogo dimenticato da dio, gode delle prestazioni (orali) della ragazza (un misto di purezza angelica e repulsione raramente raggiunto da un attrice), finchè non arriva Gary (un grezzo e "bovino" Callum Keith Rennie) che pare si innamori di lei per strapparla a quel modo vivere...Ma i piani dell'uomo (affascinante tamarro/vagabondo) sono ben altri, sprofondando Leila in un abisso infernale fatto di umiliazioni e belluina ferocia maschile, che sfocia in un finale che stà tra l'horror, il rape movie e il survivor movie
Denso, putrido, ipnotico, tocca il cuore e l'anima, ti entra nel sangue (come la sua protagonista), tira stoccate dolorossisime, in una discesa agli inferi di un angelo caduto sulla terra, che si prostra remissiva ad ogni umiliazione sessuale, fino a toccare il fondo in un prefinale quasi insostenibile, per crudezza e bestialità
La Stopkewich diventa così una delle mie registe cult (amo già alla follia questa minuta ma determinata regista canadese) che narra questa storia squallida e amorale con tocchi di pura poesia visiva, alternati ad altri di feroce crudeltà (coadiuvata dalla folgorante fotografia di Gregory Middleton), che non arretra di fronte a nulla, pur non mostrando scene shock, ma , con abilità, ridisegna l'inferno sulla terra di squallide e misere vite borderline, del bisogno d'amore che si muta in degrado e degradazione del corpo femminile, fino alle estreme conseguenze
Altro che "torture porn" e film finti schock, questo e puro cinema insostenibile, che ti resta dentro per un bel pò e fà un male cane
Fellazio meccaniche e senza passione (il particolare della punta delle ballerine indossate da Leila che si inarcano), i soldi guadagnati per gli "extra" messi nelle ballerine, le ballerine riprese dall'interno (che Leila indossa sempre, se non cambiandole con un paio di scarpe col tacco rosse che affossano nel fango boschivo, quando esce con Gary. "
Sembri una puttana" dice lui, e gli occhi di Leila si fanno gonfi di lacrime)
Clienti buzzurri che la picchiano, le sputano in faccia, e si masturbano su di lei (il truzzo con berretto da camionista), un marito apatico, assente, quasi "zombesco", tutta la sequenza del giro domenicale in macchina con Gary, sostando poi in uno squalidissmo bar dove lui la "mette in mostra" agli occhi assatanati dei pochi e miseri clienti, poi la promessa di fuggire (con i risparmi di lei), ma da un inferno (per scelta, per solitudine per masochismo) si ritroverà in un altro inferno ben peggiore
ATTENZIONE SPOILER
Gary la porta in una casa tra i boschi, e la farà violentare (sotto pagamento) dai più zozzi redneck della zona, e lei, non potendo far altro, in quello che e un terribile e quasi insostenibile stupro di gruppo, di fingere di essere morta (come se fosse una specie di autodifesa, la lumaca che si rintana nel suo guscio) ,mentre i buzzurri infoiati abusano di lei (la Stopkewich si rifà alla formula necrofora del suo sottovalutato
Kissed), per poi fuggire tra i boschi putridi che danno sul fiume, in una sequenza da disperato "survivor movie" di rara potenza visiva
FINE SPOILER
Ma la Stopkewich, poi, narra parallelamente la storia di una bambina , che ha una madre un pò zoccola (scopa con il fratello del marito, e non solo) e la sequenza della gita boschiva arriva come uno schiaffo in faccia, che pare l'angelo custode di Leila, anch'essa traumatizzata da un episodio che la segnerà per sempre (la morte violenta della madre per mano dello zio geloso)
ATTENZIONE SPOILER
La bambina (come Altman e Barilli insegnano) altri non e che Leila da piccola, un ritorno alla sua infanzia segnata e traumatica, che la Stopkewich narra in parallelo, anzichè ricorrere a flashback, e che, forse, la salverà da morte certa. Specchio riflesso di una vita ai margini dell'annientamento fisico e emotivo
FINE SPOILER
Amo già alla follia la Stopkewich (questo è il cinema che adoro, che ti fà sentire zozzo e quasi colpevole, il non poter far nulla, assistendo al degrado fisico e mentale di una donna sola e tremendamente bisognosa d'amore), che ti tocca i punti nevralgici e ti immerge in un incubo che sembra così reale, e al contempo pare una fiaba lercia, di una Cenerentola sputata dall'inferno
Plauso assoluto, poi, per la sua musa Molly Parker, che la vivi in ogni fotogramma, quando gode, piange, si rattrista, viene umiliata nel fisico e nella mente, dolce, remissiva, carnale, un misto tra il sanguigno e il diafano, ti resta dentro per un bel pò, come se fossi tu a possederla e ad amarla, a violentarla. Una delle attrice più sottovalutate e intense che abbia mai visto sullo schermo
Puro cinema femmineo che prende le viscere e resta nella pelle, ad un passo dal capolavoro.
Consigliatissimo, senza se e senza ma...
Buiomega71