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Discussioni su Star wars - Gli ultimi Jedi - Film (2017)

DISCUSSIONE GENERALE

8 post
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  • Buiomega71 • 17/12/17 15:04
    Consigliere - 27420 interventi
    Al cinema si ritorna un pò ragazzini vedendo questa nuova trilogia che rinverdisce i fasti di quella "vecchia" (soprattutto, per chi come me, aveva visto su grande schermo la tripletta Guerre Stellari, L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi in età "impubere") e quando R2-D2 mostra l'ologramma della principessa Leila, con il suo messaggio di aiuto primigenio, non si può non avere una stretta al cuore

    Grandi emozioni (straordinario il ritorno di Luke Skywalker, un Mark Hamill in splendida forma, mai così intenso come in questo ottavo capitolo della saga della seconda trilogia) che vive su una paradisiaca isola tolkieniana e insegna a Rey il potere della forza (che in lei cresce sempre più, fino a confrontarsi con il lato oscuro, un pozzo nero e acquoso, dove si confronterà con sè stessa-notevole la sua immagine replicata all'infinito e oltre)

    Una città d'azzardo intergalattica che varrebbe da sola il prezzo del biglietto, i testi Jedi, il visivamente ammalliante incontro/scontro tra Luke Skywalker e Kylo Ren sul pianeta innevato (abbagliato dal rosso del sale), il sacrificio dell'ammiraglio Holdo (l'esplosione silenziosa lascia senza parole), i tormenti esistenziali di Kylo Ren e i contatti telepatici con Rey, che vanno al di là del semplice potere Jedi, assumendo inquietanti tratti quasi parentali, il duello tra Finn e "testa cromata" Phasma. Su tutti la raffinatezza visiva della stanza di Snoke, con echi al cinema di Kurosawa e le guardie rosse che sembrano samurai

    La nuova saga lascia sempre più spazio alle nuove generazioni, ma rimanendo ancorata alla tradizione di quella "vecchia" (non pochi gli echi all'Impero colpisce ancora: Rey e Skywalker come Yoda sul pianeta paludoso, la città sulle stelle che ricorda quella di Lando Carlissian, gli AT AT imperiali sul pianeta di neve), dove Skywalker non perde un grammo del suo carisma, mostrando debolezze e paure (i suoi occhi inniettati di terrore , misto a odio, prima di colpire con la spada laser il suo allievo Kylo Ren nel giaciglio)

    Ottimo proseguimento del settimo capitolo abramsiano, con personaggi che rimangono nella memoria (Laura Dern) e altri magari meno riusciti (Benicio Del Toro su tutti)

    La passione, il rispetto, la reverenza per la saga lucasiana rimane salda e con pochi scivoloni (qualche battuta umoristica poco riuscita di troppo, l'incipit non proprio promettente, la "levitazione" spaziale di Leila), non comprendendo (per la verità) le fazioni negative di alcuni fan

    Attendendo il terzo capitolo in una galassia lontana lontana...
    Ultima modifica: 17/12/17 21:02 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 29/12/17 13:59
    Consigliere - 27420 interventi
    Puppigallo ebbe a dire
    L'influenza Disneyana si sente, con umorismo qua e là forzato e fuoriluogo

    A questo punto sarei curioso di capire quali sono gli elementi "adulti" della saga lucasiana

    Gli Ewoks? Jar Jar?
    Ultima modifica: 29/12/17 14:00 da Buiomega71
  • Rebis • 29/12/17 23:00
    Compilatore d’emergenza - 4463 interventi
    Ma infatti, io proprio non capisco questo lamento generale secondo cui la Disney avrebbe snaturato la saga di Lucas: a me francamente sembra invece la sua evoluzione naturale. Parliamo di una fantascienza giocattolosa in partenza, il fast food dell'immaginifico, che ha fatto del merchandising il suo punto di forza, con sceneggiature al limite dell'inverosimiglianza (e, diciamolo una volta per tutte, scritte pure malino) un cuore fantasy al galoppo e una indiscutibile capacità di far sognare i ragazzini spalancando il loro immaginario. Ma la trilogia lucassiana ha rimestato la stessa minestra per tre film, che sono quasi l'uno il remake dell'altro. Aveva personaggi rotondi come un pallone, quello femminile di Leia irricevibile per la modernità, frutto di stereotipi maschilisti vecchi come il cucco. La complessità orbitava attorno a quella di una partita a dama, con il complesso edipico messo a fare l'arbitro. A me pare che questa nuova trilogia disneyana tanto sbeffeggiata dagli irriducibili abbia invece dato una dimensione in più ai personaggi, li abbia calati almeno in qualche dubbio morale, stia rispettando ed aggiornando l'impianto visivo in sintonia con le nuove generazioni. E, cosa non da poco, dichiara un amore incondizionate per la trilogia storica. Io mi sono divertito come un ragazzino guardando l'ottavo capitolo, mentre i miei compagni di vedute stavano lì a pontificare sull'inverosimiglianza, l'arbitrarietà, i pulsanti analogici, come se Lucas si fosse invece posto come il Piero Angela della sci-fi... Oh, stiamo parlando di Star Wars o di 2001 Odissea nello spazio?
    Ultima modifica: 29/12/17 23:01 da Rebis
  • Buiomega71 • 29/12/17 23:59
    Consigliere - 27420 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Ma infatti, io proprio non capisco questo lamento generale secondo cui la Disney avrebbe snaturato la saga di Lucas: a me francamente sembra invece la sua evoluzione naturale. Parliamo di una fantascienza giocattolosa in partenza, il fast food dell'immaginifico, che ha fatto del merchandising il suo punto di forza, con sceneggiature al limite dell'inverosimiglianza (e, diciamolo una volta per tutte, scritte pure malino) un cuore fantasy al galoppo e una indiscutibile capacità di far sognare i ragazzini spalancando il loro immaginario. Ma la trilogia lucassiana ha rimestato la stessa minestra per tre film, che sono quasi l'uno il remake dell'altro. Aveva personaggi rotondi come un pallone, quello femminile di Leia irricevibile per la modernità, frutto di stereotipi maschilisti vecchi come il cucco. La complessità orbitava attorno a quella di una partita a dama, con il complesso edipico messo a fare l'arbitro. A me pare che questa nuova trilogia disneyana tanto sbeffeggiata dagli irriducibili abbia invece dato una dimensione in più ai personaggi, li abbia calati almeno in qualche dubbio morale, stia rispettando ed aggiornando l'impianto visivo in sintonia con le nuove generazioni. E, cosa non da poco, dichiara un amore incondizionate per la trilogia storica. Io mi sono divertito come un ragazzino guardando l'ottavo capitolo, mentre i miei compagni di vedute stavano lì a pontificare sull'inverosimiglianza, l'arbitrarietà, i pulsanti analogici, come se Lucas si fosse invece posto come il Piero Angela della sci-fi... Oh, stiamo parlando di Star Wars o di 2001 Odissea nello spazio?

    Quoto ogni singola virgola, mai scritto fu più saggio
    Ultima modifica: 12/08/18 18:00 da Buiomega71
  • Piero68 • 23/01/18 13:09
    Contratto a progetto - 245 interventi
    Ho l'impressione che negli ultimi due decenni o giù di lì, sia in atto un operazione nel settore cinema che miri a cancellare dalla memoria delle nuove generazioni una serie di film che all'epoca avevano un sotto testo o un messaggio alternativo. Mi spiego meglio.

    Da un pò di tempo a questa parte ci stanno subissando di remake, reboot, pseudo-sequel e nuove saghe di pessima qualità. Qualche esempio? Star Wars appunto, ma anche Blade runner, Robocop, Point break, Ghostbusters, Il pianeta delle scimmie e tanti altri. E immancabilmente il nuovo prodotto o è di qualità inferiore o non ha nulla a che vedere con lo spirito del film originale. Un ragazzino che oggi vede il nuovo Point Break, cancellerà dalla sua memoria il mitico film della Bigelow o non lo vedrà mai perchè per lui Point Break è quello uscito un paio di anni fa non quello con Swayze. E così via per tutti gli altri film.

    Se poi si fa un'analisi di quali siano i film soggetti a "revisione" ci si accorge che sono propio quei cult degli anni 70-80 (e in parte anche 90) che in qualche modo non solo hanno cambiato il modo di intendere il cinema ma avevano anche una sceneggiatura che comprendeva o una critica al sistema, o un sotto testo diversificato o un messaggio contro il consumismo.

    Reboottarli o farne remake è il classico modo per far si che questi cult spariscano dalla memoria collettiva ed invece resti la cagata attuale a cui sono stati epurati tutti i messaggi in qualche modo contrari al sistema.

    Vorrei sapere cosa ne pensate di questa mia teoria.

    P.S. E non datemi del complottista..... perchè so già di esserlo in qualche modo
    Ultima modifica: 23/01/18 13:23 da Piero68
  • Zender • 23/01/18 14:09
    Capo scrivano - 49278 interventi
    Sì, però se vogliamo parlare di Star Wars va bene, se vuoi fare un discorso più ampio c'è il davibook, qui si parla di Star Wars.
  • Poppo • 18/04/18 00:04
    Galoppino - 466 interventi
    Quoto la tesi di Piero68. Forse l'ha espressa anche per qualche altro film (cioè in qualche altra discussione?); in ogni caso credo che ragionare in questi termini critico ideologici sulla saga di Star Wars sia tutto sommato più facile che per altre (Alien o Predator ad es).

    Sono film fumettosi questi, dichiaratamente fantasy e poco sci-fi, spesso scenicamente ridondanti, ma si prestano bene ad analisi immediate, a caldo (visto ieri).

    Nei film storici c'era della sostanza, oserei dire "filosofica", e questo a dispetto di sceneggiature funzionali al puro intrattenimento. La prima trilogia e il primo episodio della seconda sono d'esempio. E anche il primo di questa terza non era malaccio.

    Di questo SW-VIII salvo solo il droide a palla! Tutti gli altri personaggi sembrano dei "deficienti" e si comportano di conseguenza, creando un impasto narrativo indigesto. A parlare di contenuti scappa da ridere, ma anche no, perché purtroppo un contenuto c'è sempre. Persino la ragazza che nel precedente episodio era ottima, sia come personaggio che come figura simbolica, qua appare ormai inutile nel suo ruolo, obbligatoriamente centrale e decisivo, nei fatti vanificato e appiattito.

    SPOILER

    La scena in stile Jena Plissken ossia l'ultimo jedi psico-forza-ologrammato risulta ideologicamente nefasta. Si direbbe una di quelle soluzioni in cui la regia ti inganna con una stronzata poco credibile ma di un certo effetto, per poi farti fesso col colpo di scena finale: ma lo sanno questi signori che un jedi è vulnerabile nel corpo esattamente come un umano o pensavano fossero una razza di dei? Dico, persino il supremo cattivo, che già storicamente viene spesso introdotto come entità divina, e che in questa trilogia finale sembra peraltro uscito da un horror film (la ridicola necessità di rendere il male con la bruttezza orrorifica), persino costui muore fatto a fette da una spada laser; dunque il pubblico, pur cretino che sia, dovrebbe per un attimo credere che un jedi possa sopravvivere a un isterico bombardamento a tappeto?

    Questo presuppone una proiezione deificante per lo Jedi, ossia il Maestro che diventa Dio e dunque non può essere ucciso. Tutto questo puzza di ideologia reazionaria. E questa cosa non è mai stata presente in passato, neppure come ipotesi.

    Capisco che narrativamente si voglia far estinguere i jedi ma elevare questi esseri a dei, spacciandoli per quello che non sono mai stati, non ci libera da quell'ideologia patriarcale che nel dio supremo, buono o cattivo che sia, concentra tutta la sua forza vitale; semmai la restaura. Un Jedi è un Maestro e un Maestro non è mai un Dio altrimenti non sarebbe un Maestro. Il Cristo era un Maestro o era un Dio?

    Dunque sì, tira una brutta aria di restaurazione pre anni settanta/sessanta. Quasi tutti i recuperi (seguiti) producono un danno a livello ideologico e di conseguneza filosofico. Basti pensare a cosa sia Alien Covenant rispetto ad Alien.

    Anche Blade Runner 2049, per chiudere con un regista che tutti ritenevano una certezza, è risultato un film ideologicamente reazionario. E questo, al netto del fantasy e della fumettosità di cui sopra, è ancora più preoccupante.
    Ultima modifica: 18/04/18 11:28 da Poppo
  • Roger • 9/12/18 22:00
    Fotocopista - 2923 interventi
    Tra i professionisti che hanno lavorato alla produzione di questo film segnalo la presenza dell'italiano Walter Volpatto

    https://www.youtube.com/watch?v=GCfvDuQ-IWU

    tra l'altro essendo originario della provincia di Torino, ho avuto modo di averlo per un breve periodo collega di lavoro nella stessa azienda dove lavoravo molti anni fa. Con stupore ho saputo solo adesso della straordinaria carriera ha fatto nel mondo del cinema
    Ultima modifica: 21/12/18 21:02 da Roger