Discussioni su Sesso nero - Film (1980)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Lucius • 10/05/20 10:55
    Scrivano - 9051 interventi
    Il film fu proiettato nel 2006, in versione restaurata, alla prestigiosa Cinémathèque française, nell'ambito di un omaggio a Joe D'Amato.

    Fonte: https://www.wikiwand.com/it/Sesso_nero
    Ultima modifica: 10/05/20 18:08 da Zender
  • Buiomega71 • 20/08/21 09:45
    Consigliere - 26030 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    E lo zio Joe (dopo le delusioni di Eva nera e Papaya dei Caraibi) si riscatta e fa il suo bel figurone in questa rassegna al "tropico dei sensi" che sta dando i suoi frutti proibiti.

    Quintessenza del cinema erotico caraibico massaccesiano (che va a fare il paio con l'altro gioiello, Orgasmo nero), immerso totalmente (come è di consuetudine per le pellicole massaccesiane) in una Santo Domingo spettrale e funerea, con un atmosfera che tanfa di morte e necrosi dall'inizio alla fine (già con la malattia che affligge Mark Shanon, che si chiama Mark Lester ma non è il regista di Commando, in cui i giorni sono contati e l'aspetta un destino nerissimo), dove Massaccesi non dona nessun barlume di fascino esotico, tra baraccopoli e spiaggie gelide come la morte (con capatina nel voodoo di Le notti erotiche dei morti viventi con la figura del decrepito stregone padre di Maira e l'anima rinchiusa nelle bottiglie)

    Shanon ha crisi di dolore sempre più frequenti e si rinchiude in uno stanzino di una squallida bettola preda di incubi pornografici e ossessioni allucinatorie, tanto da farlo sembrare una specie di "droga movie" (le iniezioni per calmare gli spasmi dovuti all'ipertrofia), vaga senza meta alla ricerca del suo passato e incontra quello che sembra un fantasma del suo amore perduto (Maira, una Anna Maria Napolitano di fulminante bellezza), con punte nel cinismo e nella bastardaggine che danno al personaggio di Shanon un aurea dannata e spregevole (grande prova dell'attore/stallone nostrano), fino a scendere nel degrado più sordido, tra umiliazioni , voyeurismo e rapporti sessuali (con la moglie) che hanno tutta l'aria di uno stupro, per poi scendere sempre di più nell'abisso, fino ai furiosi e improvvisi scatti omicidi (l'accoltellamento della propietaria del motel).

    Il tutto inframmezzato da momenti hardcore ad alta gradazione tra i più perversi, morbosi e piacevolmente laidi mai filmati da Aristide , con quella patina di umiliazione e depravazione che è un marchio di fabbrica dell'autore di Emanuelle & Francoise (la tipica scena/incubo/onirica del banchetto sessuale, quì riproposta con l'orgia a cui assiste Shanon sotto effetto allucinatorio con la Napolitano che si masturba assistendo allo spettacolo della grassa padrona della sordida pensioncina  che si dà da fare con due neri, per poi parteciparvi e facendo raggiungere l'orgasmo a uno dei due stalloni in maniera assai particolare), la cameriera, con indosso un paio di zoccoletti con il tacco, che si eccita alla vista del "coso" di Shanon dormiente, la Ramirez costretta, con ricatto, a soddisfare oralmente Shanon, la violenta presa da tergo alla moglie (dopo i crudeli rinfacciamenti sulla sterilità di lei e sulla futura castrazione di lui), Shanon, paralizzato da una sostanza sullo stile Il serpente e l'arcobaleno, costretto ad assistere allo spettacolo umiliante che la sua Maira ha in serbo per lui (una fellatio fatta con gusto ad un mandingo di turno), fino alla moglie di Shanon che si prodiga oralmente sul membro dell'ex amico del marito in una sorta di contrapasso, mentre la Ramirez si pastrugna sul divano.

    Ma anche il sesso, seppur grondante di febbrile libido, tanfa di necrosi (seppur laidamente eccitante), dove tutti i personaggi hanno ben poco di positivo, fino ad arrivare a quell'allucinato e delirante finale sulla spiaggia che stà tra la castrazione dell'Ultima donna e la chiusa shock di Antropophagus

    Grande Shanon nel ruolo della vita e comparto gineceo di gran porcaggine (se la giocano la Napolitano e la Burdan su chi sia la più eccitante), con la splendida OST di Nico Fidenco a suggellare questo gioiello nero massaccesiano.

    Unico neo lo sfiancante balletto tra il gay di Arcangeli e la Picozzi nel locale di Eastman, ma resta uno dei punti più alti raggiunti dallo zio Joe che equilibria in maniera perfetta  l eros e il thanatos tipico delle sue migliori produzioni


    Ultima modifica: 20/08/21 16:18 da Buiomega71