Discussioni su Porno shock - Film (1977)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/09/08 DAL BENEMERITO COTOLA
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  • Quello che si dice un buon film:
    Ciavazzaro, Buiomega71
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Il Gobbo
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Fauno
  • Gravemente insufficiente!:
    Cotola, B. Legnani, Deepred89

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 17/08/18 10:47
    Consigliere - 26005 interventi
    Sadisterotica-L'estate torbida dello tio Jess

    Franco si immerge nell'esoticoerotico dai sospiri voodoo (prima di tornarci con Macumba sexual), e amalgama le atmosfere di Ho camminato con uno zombi (la donna bianca che si trova coinvolta in cerimonie e ritualità voodoo, vittima in stato catatonico di disegni oscuri) con Una vergine tra i morti viventi (stesso onirismo trasognato e incubotico, stessa discesa nella grande scalinata della villa-e sembra proprio la stessa scalinata, con i vasoni da fiori agli angoli-, con la Tauler che vaga in trance tra la foresta, stessi ambigui personaggi che dimorano nella grande casa che gravitano inquietantemente intorno alla protagonista) speziandolo con omicidi indotti dall'ipnosi e annientamento della propria volontà (Mil sexos tiene la noche)

    Questa volta Franco mette a cuccia il produttore svizzero Erwin Dietrich, e fa di Voodoo passion uno dei suoi film migliori (del periodo elvetico), pasticciando il film con la sua inconfondibile poetica e il suo marchio di fabbrica, lasciando la sua firma marchiata a fuoco

    Olga (Karine Gambier, splendida bambola voodoo dall'irrefrenabile ninfomania) che si lascia affogare nella vasca da bagno come Irina nel prefinale Un caldo corpo di femmina, Ada Taulier che deambula sotto ipnosi tra stanzoni ripresi con il tipico grandangolo franchiano e febbrili cerimonie voodoo, indossando i tacconi e una vestaglietta rossa ultrasexy che mostra sfacciatamente le sue nudità, la splendida valchiria stregonesca e gran sacerdotessa voodoo Muriel Montossè, che acquista sempre più le sembianze di Alice Arno in Sexy nature che si agita ossessivamente a ritmo dei tamburi in frenetiche movenze tribali, nel suo splendore statuario da amazzone completamente nuda, con indosso solo i sandaloni con il tacco, gli specchi franchiani che riproducono all'infinito i corpi nudi delle sue "eroine", sia nei roventi amplessi che nelle smanie incubotiche sospese tra il sonno e la veglia, la Tauler che si dimena nudissima sul tappeto, con indosso solo gli zoccoloni con il tacco, in una piretica "tarantolata" di deliquio sessuale

    Il saffico piedino sensuale sotto il tavolo durante la cena tra la Gambier e la Tauler (zeppa su zeppa, tacchi su tacchi) e tra le sequenze feticistico/sessuali tra le più eccitanti firmate dallo tio, mentre la grande scena lesbo (ancora quella sporcacciona della Gambier, che si mostra aperta con generosità insistita, giocando in solitaria con una bottiglia di champagne mentre Jack Taylor se la spassa, nella camera accanto, con la Tauler e sempre preda di voglie erotiche incontrollabili e ancora la Tauler) comincia nella proverbiale vasca da bagno franchiana per continuare a letto, tra slappate e sudatissimi, quanto prelibati, corpi femminili in fregola.

    Sesso nella media franchiana (ma sorprendentemente meno che in altre sue opere), ipnotici e deliranti riti voodoo (con sacrificio di galline e sangue che lorda i corpi nudi delle officianti al rito), musiche avvolgenti e martellanti (il tam tam voodoo rapisce e contagia), fino ad un finale "giustizialista" che nemmeno nei massaccessi caraibici.

    Debole il subplot "cospirativo", che e solo un mero pretesto narrativo, perchè quello che conta e l'apoteosi franchiana spostata sotto il sole di Haiti, tra bamboline voodoo contorniate da spilloni, scimitarre che penzolano nel vuoto e dalla lama insanguinata, goduriose lesbicate e sesso a tre che si conclude nel peggiore dei modi

    Anche la Gambier (mal utilizzata da Franco nel pessimo Sexy sister), quì brilla di abbaccicante luce franchiana, tra assoli masturbatori, scatenate voglie carnali e sacrifici finali (il momento più intenso, più franchiano, spetta proprio a lei)

    Franco non appare in nessun ruolo cameo (ma ci dona un'altro elemento della sua galleria freak, il laido ciccione socio in malaffari di Jack Taylor), impegnato a orchestrare il suo personale-molto personale- "serpente e l'arcobaleno"

    Franco scalcia l'ingombrante Detrich (che in Sexy sisters ci ha messo parecchio del suo, e , ahimè, si vede) , in una sinfonia di suoni, immagini, danze e liturgie magiche e arcane, dove sesso e magia nera si fondono in uno dei più intensi-e personali- opus dello tio, come se Christine, principessa dell'erotismo fosse stata traghettata verso i lidi caraibici ammantati da aspri umori franchiani o più semplicemente una specie di remake della Vergine tra i morti viventi in chiave esoticheggiante.

    Stupidissimo, e ben poco azzeccato, il titolo italiano.

    Note a margine: Una volta scritto il mio commento, vado a leggere la piccola recensione che ha scritto Roberto Curti su Porno Shock nel book di Nocturno dedicato a Jess Franco (Succubus-Il cinema di Jess Franco, 2007) e con mio grande stupore (e qualche smadonnamento da parte del sottoscritto) leggo che abbiamo scritto le stesse cose!
    Chi mi conosce sa che non leggo MAI le recensioni prima di vedere un film (appunto per questo motivo o per rischio spoiler), ma non tutti sono tenuti a crederlo, visto che la mini recensione di Curti e stata scritta 11 anni prima del mio commento

    Praticamente scriviamo le stesse cose (in modo diverso) e probabilmente abbiamo avvertito le stesse sensazioni vedendo il film

    Da un lato mi fa piacere aver odorato le stesse inebrianti percezioni franchiane che ha sottolineato un'istituzione come Curti, dall'altro mi infastidisce la similitudine con quello che ho scritto nel mio commento.

    Non credo che dopo tutto quello che stò scrivendo sullo tio Jess per questa rassegna io abbia bisogno di copiare un commento

    Tenevo, comunque, a precisare questa cosa scansando equivoci o sospetti di emulazione.
    Ultima modifica: 17/08/18 19:02 da Buiomega71
  • Raremirko • 17/08/18 20:52
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Bellissimi 'sti tuoi commenti Buio; ignoravo che Franco fosse stato a capo della seconda unità di regia di Fallstaff e che finì il montaggio del Chisciotte, entrambi di Welles, sai?