Buiomega71 • 20/03/20 10:43
Consigliere - 27151 interventiDelizioso, piccolo, pseudohorror antropofago iberico, che si tinge di humor macabro e grottesco (l'asta cannibalica con le teste mozzate che adornano il dessert), e sorta di gustosa (e macabra) messa in scena spesso raffinata (la regia del talentuoso Rojo dona notevoli composizioni estetiche quasi pittoriche, come i pregevoli titoli di testa e di coda), che si dipana tra l'esclusiva (e ricchissima) elite yuzniana dedita ai piaceri del cannibalismo e pantagrueliche cene di "classe" che stanno tra l'abbuffata ferreriana e i cuochi e amanti greenawayani.
Rojo, nonostante il tema trattato, non esagera con le scene truci, e quando lo fa lascia il segno (l'incipit con il ragazzino che si nutre delle carni, in via di decomposizione, della madre morta) e in cucina (dove un cuoco che è una via di mezzo tra Leatherface e i Morpho franchiani) con pantomime "culinarie" degne di
Non aprite quella porta (giovincelle appese come se fossero un quarto di bue, spellamenti al rasoio, acqua bollente versata sulla "pietanza" ancora viva, terribili mazzate sulla capoccia, sgozzati alla stessa stregua dei maiali, lavato con la pompa dell'acqua gelida che manco
Rambo e una ragazza che stà per diventare caviale per ricchi, che si urina addosso in preda al terrore e tranci di carne asportati alla prelibatezza umana di turno), fino alle portate in tavola, dove l'alta società si gusta le delizie dell'antropofogia.
Rojo si balocca tra la pura exploitation , spizzichi splatter, improvvisi scoppi di violenza e eleganza formale e qualche perdonabile scivolata nella pagliacciata (il terribile pezzo di teatro kabuki), dando al suo film un look seducente e intrippante, quasi "glamour", fino alla geniale (a suo modo) risoluzione a base di avvelenamento di gruppo.
Di mostruosa caratura gerardepardieudesca il facoltoso cannibale di Fernando Albizu (occhio al prologo del bimbetto antropofago e delle carni materne che buttano vermi fulciani) che si lancia in sperticati e deliranti monologhi sulla proprietà forticante che si possiede mangiando carne umana (un pò come ne
L'insaziabile) , così come è "mostruosa" la pomposa e ricchissima comunità settaria dedita ai piaceri della carne umana (una vecchia matrona accompagnata dal suo toy boy, un viscido dandi sulla sedia a rotelle e la femme fatale di turno) non poi tanto dissimile dall'eslusivo club elitario di un
Martyrs o del
Profumo della signora in nero.
Valore aggiunto la fotografia di Nono Munoz e il bellissimo score di Lucia Rojo.
Se davvero siamo quello che mangiano allora, gli spagnoli, si trattano proprio bene.
Da noi rimasto inedito (ed è un vero peccato), gustato sul blu ray tedesco edito dalla
Mad Dimension, con audio spagnolo e sub crucchi.
Il cannibalismo è un arte per pochi, sembra dire Rojo, dove non è ammesso essere solo dei semplici spettatori, ma è la partecipazione alle esclusive cene dei ristoranti clandestini è d'obbligo, come l'esclusività di entrare a fare parte del club del fine gourmet dei somelier di carne umana.
Ben distante dalle antropofagie "cafone" del cinema americano, in Spagna i palati sono ben più raffinati.
Bon appétit.
Buiomega71
Schramm