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Discussioni su Naftalina - Film (2011)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/11 DAL BENEMERITO JORGE
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  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Blutarsky
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Lucius
  • Gravemente insufficiente!:
    Jorge, Schramm, Homesick

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 6/08/25 10:22
    Consigliere - 27521 interventi
    Rassegna estiva:
    Indipendentia-Il lato oscuro del cinema italiano
     

    La marcescente e malatissima ballata di Caruso entra nei Pugni in tasca innaffiandolo con tocchi alla Pink Flamingos, evocando Cavallone e Hill tra coprofagia, feticismo, incesto latente, bambole di carne portate nel tugurio e scartate dentro un sacco di plastica nero, per poi essere morbosamente coccolate e al centro delle malsane mire della famiglia a dir poco disfunzionale.

    Caruso mette in piedi un sozzo teatro dell'assurdo alla Ciprì e Maresco, forse volutamete provocatorio, con un occhio a Eraserhead e l'altro, appunto, al primo John Waters, dove le mostruose tare sessual/famigliari saranno amplificate dal porno/exreme alla Perverse family

    Una figlia coprofaga che si diletta a spalmarsi in faccia le sue feci, coccolando amorevolmente un neonato fatto di stracci, un marito ridotto ad un vegetale , con il volto andato in necrosi, una grottesca via di mezzo tra Toxic e il dottor Freudstein, inchiodato su una sedia a rotelle, due figli maschi, uno rimasto nella fase anale e vestito da donna, l'altro un serial killer che si diletta a fotografare le sue vittime una volta fatte a pezzi a coltellate, più un'inerme e catatonica "bambola di carne" vestita come una bambina.

    Su tutti troneggia la madre virago di Monica Zanchi, con cignon e tacchi alti, vestita di tutto punto come una mistress austera e altera, che sbraita, delira, impartisce punizioni corporali e se ne esce con frasi in tedesco.

    Nel bel mezzo una schifosa purea verde trangugiata disgustosamente che funge da repellente slime culinario, blob sbobboso che cola, sporca, e prende le sembianze di una nutrizione oltre i limiti del ribrezzo.

    E se Caruso insiste su piani sequenza infiniti, che a molti potrebbero far invocare la noia,  e indubbia un'atmosfera malatisisma, sporchissima, soffocante, dove la follia e la depravazione viene messa al potere da un matriarcato guasto e nazistoide, che porterà alla estreme conseguenze, fino al delirante massacro finale dove non si salverà nessuno.

    Ma il punto più alto è dato dalla parafilia del feticismo, raffigurato dal figlio frignogne en travesti e sguattera di casa inferno, dove Caruso spinge oltre l'estasiatica quintessenza: le scarpette rosse indossate dalla " bambola di carne" sono bramate dal figlio ritardato sotto al tavolo, mentre si ingozza della proverbiale sbobba verdastra in una zuppiera, per poi riuscire ad "amarle" mentre la "bambola di carne" è catatonica sul letto. Lo stesso figlio si dedica a sfilare, con desiderio e timore reverenziale, gli stivaletti col tacco della madre arpia  per poi annusarle e carezzarle i piedi , sotto incitamento della stessa, "Ti piacerebbe baciarli eh? Li vorresti annusare? E già tanto che te li faccio toccare".

    Notevoli squarci surreali (l'incubo con le mostruose e parafelliniane infermiere), qualche tocco splatter (la ragazza massacrata a coltellate all'inizio) , poi il gruppo di famiglia in un infernale degrado tra sperma, fetore in ogni stanza, squallidume, alienazione mentale. E in mezzo a cotanto degrado brilla una fioca luce di poesia.

    Un piccolo "freak" indipendente, naturalmente non per tutti i gusti, magari ai più respingente, ma pervaso da una personalità autoriale non indifferente.
    Ultima modifica: 6/08/25 13:09 da Buiomega71