Discussioni su La vita è bella - Film (1997) | Pagina 4

DISCUSSIONE GENERALE

65 post
  • Zender • 10/04/17 17:05
    Capo scrivano - 48336 interventi
    Francamente non paragonerei Spielberg a Benigni. Non mi pare che le ambizioni storiche siano le stesse. Né mi pare che il fatto di cambiare la bandiera dei liberatori possa poi considerarsi chissà che ruffianata. Che piaccia o no, il film ha altre qualità, direi.
  • Graf • 10/04/17 17:59
    Fotocopista - 907 interventi
    Uno dei rari film, credo, nei quali l’ingegnosità dell’idea iniziale del soggetto fa aggio nettamente sulla sua messa in scena.
    Come sarebbe stata questa pellicola se Benigni avesse reiterato i film precedenti sul nazismo e sui campi di concentramento?
    Ultima modifica: 10/04/17 20:43 da Graf
  • Raremirko • 10/04/17 22:14
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Francamente non paragonerei Spielberg a Benigni. Non mi pare che le ambizioni storiche siano le stesse. Né mi pare che il fatto di cambiare la bandiera dei liberatori possa poi considerarsi chissà che ruffianata. Che piaccia o no, il film ha altre qualità, direi.


    Eh no dai Zender, io son tra i fan del film, ma aver messo i liberatori americani, in odor di Oscar, mi sembra si una ruffianata.
  • Zender • 11/04/17 07:43
    Capo scrivano - 48336 interventi
    Non avevo detto che non lo fosse, ma che non mi pare poi così grave, in un film così.
  • Natron • 2/10/23 19:40
    Galoppino - 132 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Pure Monicelli emise un giudizio netto «..come quella mascalzonata di Benigni in La vita è bella, quando alla fine fa entrare ad Auschwitz un carro armato con la bandiera americana. Quel campo, quel pezzo di Europa lo liberarono i russi, ma... l’Oscar si vince con la bandiera a stelle e strisce, cambiando la realtà.»

    E condivido Piero che il problema sostanziale è che questa mossa fosse mirata a compiacere Hollywood, con lo Sherman in primo piano guidato da un amorevole e "stirato" soldato Usa. Difficile trovare altre motivazioni o pensare che il campo da lui rappresentato fosse uno dei campi liberati dagli americani.

    Del resto in un film ancora più celebrato e solido come Schindler List, il megapatriottico Spielberg ha avuto l'accortezza di parlare dell'Armata rossa come liberatrice dei campi ad est.
    Al di là dei giudizi sulla qualità del film questa polemica di Monicelli l'ho sempre trovata stucchevole, ideologica e un po' pretestuosa: il campo (anonimo) chiaramente non è Auschwitz, liberata dai russi; non lo ricorda in nessun modo, ed è ciò che ha detto pure Benigni, che si è fatto il set a Terni. Inoltre molti ebrei italiani deportati nei lager finivano per esempio a Mauthausen, liberata appunto dagli americani, o Buchenwald, idem.
    Perché il campo del film deve per forza essere l'Auschwitz liberata dai russi? Avrà certamente strizzato l'occhio agli Oscar, ma non ha sicuramente revisionato la storia.

    Ultima modifica: 2/10/23 20:05 da Natron