L'innocenza - Film (2023)

L'innocenza
Locandina L'innocenza - Film (2023)
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Titolo originale: Kaibutsu
Anno: 2023
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di L'innocenza

Note: Aka “Monster”. Vincitore della migliore sceneggiatura al Cannes Film Festival 2023.

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Tutti i commenti e le recensioni di L'innocenza

TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/24 DAL BENEMERITO PAULASTER
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Paulaster 27/05/24 18:04 - 4984 commenti

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Un ragazzino viene colpito al volto da un insegnante. Soggetto guardato dal punto di vista familiare, scolastico e personale, che mostra man mano verità diverse e che fino in fondo cela il vero oggetto del film. Kore-eda incastra da par suo le varie interpretazioni con l’intento di dimostrare che non bisogna giudicare frettolosamente, ma soprattutto bisogna scavare per capire perché le azioni vengono commesse e qui il regista dà il meglio per la delicatezza in cui affronta gli argomenti, soprattutto infantili. Il ruolo della preside è discutibile, nella prima parte.
MEMORABILE: La frana; Il gioco dei bambini con le carte; La rinascita.

Rambo90 23/09/24 00:43 - 8087 commenti

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Il regista ci mostra come tante azioni non facciano un fatto e gioca a mostrare gli stessi eventi da più punti di vista per arrivare a raccontarci la verità. Si snoda così un film sempre più poetico, che nel terzo segmento si rivela in tutta la sua carica drammatica eppure altamente toccante e sognatrice. Ottimo il lavoro degli attori, ma anche della fotografia che prima è fredda per poi farsi più calda quando il racconto viene lasciato ai bambini.

Deepred89 4/10/24 11:46 - 3909 commenti

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Un'ennesima struttura alla Rashomon per un film complessivamente ben scritto ma opaco, spento e senza particolare mordente. Notevoli sia lo spunto iniziale che Il cambio di rotta avviato dal blocco centrale, ma ciò che segue sconta qualche reazione eccessiva e un segmento finale che, per quanto riuscito, risulta privo di quello slancio in grado di riscattare quanto lasciato in sospeso. Buon cast, mentre il pianoforte sotto le righe di Sakamoto va di pari passo col grigiore del film, senza apportare alcun valor aggiunto.

Rebis 5/10/24 19:05 - 2509 commenti

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Se in Rashomon, da cui il film di Koreeda discende, la verità dissolve nella ricostruzione data da ogni personaggio, qui ciascuno conduce il frammento di un unico mosaico che solo ad altezza di bambino rivelerà la purezza del suo disegno. Per Koreeda, la distanza che separa gli adulti dall'infanzia è incommensurabile, un passaggio di stato che sbalza l’ordinario nello straordinario, il thriller nel melodramma, l'abuso nell'amore, fino a un finale che antepone il significato al dogma della realtà. Ultime magnifiche note del compianto Ryuichi Sakamoto. Un piccolo capolavoro.

Daniela 25/12/24 14:50 - 13414 commenti

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Il rapporto tra due bambini - uno bullizzato dei compagni perché considerato effemminato, l'altro orfano di padre - è al centro di questo film in cui per la prima volta il regista affronta tematiche inerenti l'identità sessuale adottando una struttura narrativa suddivisa in tre segmenti narrativi corrispondenti a differenti punti di vista. Ne risulta un racconto sfaccettato apprezzabile per finezza e sensibilità ma gravato nella parte centrale da alcune sottolineature melodrammatiche a cui Koreeda in altre sue opere non aveva avuto bisogno di ricorrere per coinvolgere e commuovere.

Capannelle 28/12/24 00:19 - 4601 commenti

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La (presunta) verità raccontata tramite una struttura per così dire rashomonica porta a considerare la necessità di non dare mai nulla per scontato, ma più che questo intento, abbastanza banale e infarcito di sottotrame sviluppate in modo titubante, quello che Koreeda vuole perseguire è un sincero ritratto dell'amicizia tra due bambini. Come detto, però, per arrivarci ci sono tanti risvolti drammatizzati forse non necessari, tra incendi intrisi di gossip, tifoni, presidi double face e genitori traumatizzati.

Pigro 16/06/25 09:28 - 10198 commenti

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Un maestro è accusato di picchiare un bambino. Ma nulla è come sembra: chi è la vittima, chi il mostro? I segreti che offuscano la verità, un’amicizia troppo affettuosa, il bullismo che è specchio di una società normalizzata (il male è negli occhi degli adulti): film gravido di questioni e al contempo lievissimo nel ritratto di un’infanzia ferita eppur vitale. Con una stimolante sintassi che costruisce la narrazione per frammenti, tanto più nel triplice racconto che riparte dai diversi punti di vista. Struggente la musica (postuma) di Sakamoto.

Enzus79 15/07/25 17:14 - 3362 commenti

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Dramma introspettivo suddiviso in una sorta di tre atti dove si racconta la singola prospettiva dei tre personaggi. Si sfiora il melodrammatico nell'affrontare bullismo e insofferenza giovanile. Qualche spunto di riflessione lo offre. Pellicola sofisticata con una colonna sonora abbastanza toccante di Sakamoto. Scorrevole, le due ore e più non pesano. Buon film.

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