Tarabas • 12/07/12 12:16
Segretario - 2068 interventi Sul tema Marlowe vorrei fare una precisazione, essendo un Chandleriano abbastanza militante e avendo riletto da pochissimo "The long goodbye" (sto leggendo ora "The little sister").
Premetto che trovo di modesta utilità espressioni come "rozzezza americana", riferite a popolazioni di 300 milioni di persone dislocate su una nazione grande suppergiù come un continente (equivale a parlare di "mandolinità italiana").
Il personaggio di Philip Marlowe tutto può ricordare, tranne che un uomo rozzo.
E' un ex Vice procuratore distrettuale (le circostanze della sua dipartita dalla magistratura non sono chiarissime), quindi è quantomeno un avvocato in un'epoca in cui non molte persone erano laureate.
Chandler fa più di una volta riferimento alle sue letture (ad esempio, ne Il lungo addio Marlowe cita Flaubert).
Inoltre, Marlowe è un appassionato scacchista, non proprio l'hobby dello scaricatore di porto.
In sintesi, non confonderei durezza con rozzezza (e soprattutto, non confonderei banali riduzioni televisive o cinematografiche con l'originale letterario).
Ultima modifica: 12/07/12 12:17 da
Tarabas
Tarabas, Daniela
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