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Discussioni su L'arrivo di Wang - Film (2011)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Cloack 77 • 23/04/12 11:41
    Servizio caffè - 21 interventi
    In una intervista i Manetti ammettono che la protagonista Francesca Cuttica non parla realmente cinese, ma tenta di riproporre la lingua almeno foneticamente.
  • Buiomega71 • 10/02/23 10:22
    Consigliere - 27209 interventi
    E i Manetti si (ri)dimostrano maestri nel gestire le situazioni critiche negli ambienti chiusi e angusti (gli uffici di Piano 17, la tana dell'orco in Paura) e hanno l'ardire di rinverdire un genere (la SF) che da noi non ha mai attecchito (salvo rari casi di fantascienza intimista) e lo fanno con passione e competenza.

    Kammerspiel dell'assurdo quotidiano che sembra uscito dalla penna di Ray Bradbury, bizzarro mix tra un episodio di Ai confini della realtà e il Tornatore serrato e kafkiano di Una pura formalità (lo stringato interrogatorio all'alieno di un fantastico Fantastichini-da antologia le sue battute ciniche rivolte alla creatura- in odor inquisitorio, che non risparmia all'extraterrestre torture di "regime" a base di alto voltaggio elettrico), che inizia come una sottospecie di X-Files alla romana  e finisce in catastrofismo apocalittico emmerichiano in micro.

    Davvero ben realizzato l'alieno (le sue espressioni facciali) che trasmette, allo stesso tempo, repulsione e compassione, essere poliposo e viscido (nella classica tradizione aliena cinematografica) che instilla il dubbio sulle sue vere intenzioni. E semplicemente geniale l'idea di farlo parlare cinese (secondo gli extraterrestri la lingua più parlata sulla terra, con qualche margine di errore).

    Il tema dell'extracomunitario (come il vampiro di Zora che veniva dalla romania) non è così scontato e nemmeno politicamente corretto (si badi bene che la prima umana che viene a contatto con Wang è una ragazza di colore), così come la brutalità razzista/complottistica di Fantastichini non è pienamente gratuita.

    Autori personalissimi e tecnicamente ineccepibili (nonostante le restritezze evidenti di budget) i Manetti riescono ancora a portare quella freschezza nel nostro cinema di genere con idee, competendo con prodotti stranieri e sopperendo ai costi con un'ottima gestione della tensione (la Cuttica che fugge tra i corridoi del bunker fino alla chiamata a "Amnesty International", l'apocalisse vista dalla finestra "Sei proprio una cretina") e una trovata spiazzante che sarebbe forse bastata per un cortometraggio, ma che riescono a portare avanti egregiamente per tutti gli 80 minuti.

    E Wang brilla inquietantemente di propria luce , dimostrando che il belpaese invaso dagli alieni non sono solo i caschi da motociclista di Occhi dalle stelle o il Pippo Franco di Ciao marziano!

    E chissà se Steven Spielberg o Joe Dante saprebbero apprezzare...
    Ultima modifica: 10/02/23 11:57 da Buiomega71