Discussioni su L'angelo del male - Brightburn - Film (2019)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 2/12/23 10:16
    Consigliere - 25999 interventi
    Il figlio venuto dallo spazio che fa le marachelle ultragore (mascelle divelte che manco Riflessi di paura, l'occhio argentiano perforato, i poliziotti ridotti in poltiglia), spezza le manine alle ragazzine "del cuore", entra nella cameretta della stessa facendo bubusettete come il vampiretto delle Notti di Salem, nasconde foto e disegni di anatomia misti alle modelle di Penthouse, incendia, brucia, massacra bellamente, fino ad arrivare al disastro aereo in stile Il tocco della Medusa.

    Curiosa l'idea di amalgamare due classiconi richardonneriani (Il presagio e Superman), con un ragazzino realmente inquietante (a tu per tu con la lama della falciatrice) che risponde "ok" con superficialità agghiacciante anche quando i genitori le dicono che suo zio è morto in un incidente d'auto.

    La narrazione e la messa in scena sono piuttosto convenzionali, dove non ci si discosta dal solito meccanismo slasher tipico dell'horror da bancarella (chi ostacola i piani di distruzione del diabolico piccolo Superman viene sistematicamente eliminato), in un costante sentore di assistere all'ennesimo straight to video senza personalità sul tema dell'infanzia (o maladolescenza) dannata.

    Ma la navicella spaziale nascosta nel fienile (con cadaveri sezionati inchiodati  alle pareti come macabra scenografia, in pura modalità Ed Gein) fa tanto Jack Arnold, la caccia al cervo con papà, volando abbracciato a mammà fin sopra le nuvole, l'incubo "fiabesco" nel bosco con moglie "zombificata" e pargoletto sanguinante e il finale cupissimo (occhio al cameo di Michael Rooker come invasato complottista), lo fanno salire qualche spanna sopra alla mediocrità. Grazie anche all'ispirata regia di Yarovesky (notevoli e suggestivi alcuni tocchi visionari), spalleggiato da un James Gunn arcignamente divertito,  in vena di sabotare il genere cinecomics.

    Qualche baracconata in CG ( i muri sfondati dal giovane super eroe in nero, la casa fatta a pezzi, il raggio laser perforante) viene bilanciata dai gustosi SX prostetici gory di Rob Hinderstein e dallo score cupo e ossessivo di Tim Williams.

    Avrebbe forse  giovato un approfondimento maggiore sul male che cova dentro all' X-Men in erba (e soprattutto riguardo alla sfera sessuale, accennata ma poi lasciata cadere), mentre, invece, l'escalation avviene in fretta e furia, senza troppi preamboli.

    Con riserve, non male dopotutto.
    Ultima modifica: 2/12/23 20:50 da Buiomega71