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Discussioni su Identità - Film (2003)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 18/05/13 10:18
    Consigliere - 27196 interventi
    Un incipt a dir poco straordinario, gustosamente tarantiniano (con non poco velati ammiccamenti a Pulp Fiction), impreziosito da inaspettati stop-frame e presentazione dei personaggi che andranno a intrecciare le loro vite in un sudicio motel alla Vacancy (una scarpina col tacco piuttosto "fatale", un tremendo incidente sotto la pioggia battente seveniana). E da notare come il numero 6 sulla porta della stanza diventi un 9, proprio come succedeva in Hit List di William Lustig.

    Una volta arrivati al motel (dove si nascondono cadaveri nel freezer e laide stanze con giornaletti porno), comincia il countdown slasher, tra sospetti e colpi di scena, bizzarri e grotteschi omicidi, che inchioda alla poltrona e la tensione non molla mai la presa.

    Piove dannatamente (come nei finali della saga di Venerdi 13) per tutto il film, e la mano del misterioso serial killer colpirà uno a uno spietatamente (chi "perde" la testa nella lavatrice, chi ritrovato con una mazza da baseball infilata giù per la gola, chi investito "accidentalmente", chi pugnalato a morte)

    Mangold (dopo l'ottimo Copland) si riconferma regista astuto e talentuoso, ottimo direttore di attori e padronanaza assoluta del mezzo cinematografico

    Il suo primo e unico (per ora) film di genere, trasuda atmosfere e sapori settantiani (sin dalla fotografia di Phedon Papamichael), con schegge che hanno l'odore dei nostri thriller passati e gloriosi, per passare dal Silenzio degli innocenti e degli slasher anni 80, nonchè un intelaiatura kinghiana non indifferente (il cimitero indiano e le sue "maledizioni", e spizzichi dei Figli del granturco).

    Così come non manca la citazione all'amato Shining (Clea DuVall che impazza terrorizzata chiusa in bagno, minacciata dal marito sbraitante)

    Gran finale sotto il sole , tra aranceti e strade alla The Hitcher, davvero sorprendente, che spiazza e elettrizza (sfido chiunque ad arrivarci sù) e chiude genialmente un piccolo gioiellino che avrebbe meritato più aurea di cult.

    Di maniera le musiche di Alan Silvestri, e parco il gore (ma qualche effetto disturbante del magico trio KNB lascia il segno) e da antologia il flashback riguardante la vera natura di Ray Liotta, davvero da applausi a scena aperta.

    La filastrocca: "Salendo le scale ieri sera ho incontrato un uomo che non c'era...nemmeno oggi lui è qua. Spero tanto che se ne andrà", i personaggi tutti nati il 10 di Maggio, i nomi che rimandano a città o a stati. Tutti tasselli di un puzzle diabolicamente geniale.

    Più di un punto in comune con Session 9 (le registrazioni audio, la follia labirintica della mente umana), ma molto meno cupo e disperato del gioiello di Anderson.


    Cosa chiedere di più ad un thriller/horror che mozza il fiato, ti prende dall'inizio alla fine, ti fà piombare in un atmosfera mortifera e umidiccia, inizia come Pulp Fiction e finisce come Grano rosso sangue?

    Assolutamente da riscoprire.
    Ultima modifica: 18/05/13 11:17 da Buiomega71
  • Daniela • 18/05/13 14:44
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Concordo con te Buio, da riscoprire...
    pensare che tutta la prima parte, pur ben girata e interpretata da un bel gruppo di facce, non mi aveva intrigato più di tanto, mi sembrava il solito gioco al massacro "finché non ne rimase nessuno" - ed invece l'incastro con la storia parallela è un bel colpo a sorpresa, inaspettato anche se, ripercorrendo a ritroso la storia, gli indizi ce n'erano a iosa - a riprova che il regista ha mescolato bene le carte ma non ha barato. Ma io sono stata in grado di cogliergli solo alla seconda visione, quando già sapevo come si andava a parare...
  • Buiomega71 • 18/05/13 14:53
    Consigliere - 27196 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Concordo con te Buio, da riscoprire...
    pensare che tutta la prima parte, pur ben girata e interpretata da un bel gruppo di facce, non mi aveva intrigato più di tanto, mi sembrava il solito gioco al massacro "finché non ne rimase nessuno" - ed invece l'incastro con la storia parallela è un bel colpo a sorpresa, inaspettato anche se, ripercorrendo a ritroso la storia, gli indizi ce n'erano a iosa - a riprova che il regista ha mescolato bene le carte ma non ha barato. Ma io sono stata in grado di cogliergli solo alla seconda visione, quando già sapevo come si andava a parare...


    Concordo, Daniela. Io lo vidi per la prima volta nel 2005, e sinceramente non mi entusiasmò più di tanto, non cogliendo i piccoli indizi che Mangold dissemina sin dai titoli di testa del film (quando Molina ascolta le registrazioni audio del serial killer e legge i ritagli di giornale, alla Session 9)

    Rivedendolo dopo 8 anni lo apprezzato in pieno (e, incredibile a dirsi, non mi ricordavo più il finale che e arrivato come una doccia fredda) e rivalutato alla grande

    Credo che sia uno dei migliori "psycho-thriller" del decennio, penalizzato da una distribuzione distratta (se non erro uscì al cinema nell'estate del 2003)

    Io, pure alla seconda visione (però ricordavo poco, sinceramente) ho annaspato tra tutte le scatole cinesi che Mangold apriva con abilità, sino a quel finale davvero elettrizzante e inaspettato.
    Ultima modifica: 18/05/13 14:55 da Buiomega71