Stefania • 6/06/11 16:23
Addetto riparazione hardware - 603 interventiScusate, mi permetto di inserirmi nella discussione non per dare giudizi critici, ma solo per condividere qualche superficialissima riflessione personale... A me questo film non è mai sembrato un noir, al contrario: ho sempre pensato (sicuramente sbagliando) che fosse un film molto "illuminato e illuministico", direi proprio... alla Cesare Beccaria! Non ha del noir, il senso della dolorosa impossibilità del giudizio morale, il senso dell'inafferabilità del male, il pessimismo antropologico onnicomprensivo.
Fin dall'inizio, la domanda è "Chi
ha spinto i ragazzi al massacro?" "Una bruttura simile non possono averla concepita da soli", "non parlano solo perché hanno paura di qualcuno", ripete Capponi. Fin dall'inizio si dà per scontato che i ragazzi siano meri strumenti nelle mani di qualcuno: il male è identificabilissimo, si sostanzia in una persona precisa con un movente preciso. In più, i ragazzi hanno agito non solo perché ricattati psicologicamente (e anche materialmente, direi, in quanto già implicati nella storia della Svizzera), ma addirittura in stato di momentanea incoscienza perché costretti a bere l'anice lattescente! Incapaci di intendere nonché di volere, dunque.
Tra l'altro, il personaggio di Carolino (tecnicamente, il protagonista del film) compie un percorso di redenzione che ha inizio nel momento in cui viene accolto in una dimensione familistica (Capponi e la Scott sono ovviamente surrogati genitoriali).
Quanto al finale cambiato...
SPOILER
La sostituzione della donna col travestito ha una funzione puramente scenografica, introdurre quell'ambiguità "lui... lei" nella rivelazione di Carolino, consentire quel colpo di scena di Capponi che strappa la parrucca... la sostanza non cambia.
Il finale è, direi "giudiziosamente pessimista": così come si è riabilitato Carolino, c'è speranza di riabilitazione anche per gli altri ragazzi. Con tutto ciò, direi che il film, come poliziesco, funziona, la scena del massacro è efficacissima, solo che certo non lo definirei un noir e che, se gli intenti erano quelli di una riflessione socio-antropologica, direi che non esce dal luogo comune, dal semplice buon senso, da un ragionevole benpensantismo, aggiungerei.
Ma, ovviamente, può darsi che ci siano significati molto più profondi che mi sono sfuggiti, e sono curiosa di sentire il parere di altre persone che hanno visto il film...
Ultima modifica: 7/06/11 01:00 da
Stefania
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