Discussioni su Backcountry - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Capannelle • 26/10/15 08:56
    Scrivano - 3486 interventi
    Per il voto al film non potevo che accodarmi alle preferenze già espresse.
  • Daniela • 26/10/15 10:19
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Per il voto al film non potevo che accodarmi alle preferenze già espresse.

    In effetti, con il tuo tripallinaggio in arrivo, siamo in 7 ad aver espresso lo stesso giudizio, mica è tanto frequente una tale unanimità ;o)
    A distanza di mesi, posso dire che è un film che, pur semplicissimo nella trama e certo non originale nel soggetto, resta bene impresso. Mi pare di averlo visto ieri per quanto sono vivide alcune sequenze e non solo quelle impressionanti in cui interviene il co-protagonista peloso... riesce a far percepire fisicamente il timor panico che può cogliere di fronte alla natura (vedi soprattutto la scena in cima alla collina).
    Onore al merito quindi al regista, in attesa del suo secondo lungometraggio.
  • Schramm • 1/08/22 13:30
    Scrivano - 7694 interventi
    io sono invece della parrocchia di chi pensa che il finalmente sopravvenuto attacco sia una botta d'adrenalina e di splatter che se non manda a cuccia quanto farà inarritu di lì a un annetto, poco ci manca, ma prima - e parliamo di 55' - un film non c'è (o meglio quel che c'è è interamente giocato sull'attesa di qualcosa di fatale che non è mai sapientemente innescata) e dopo un po' di boormanaggio a buon mercato il film è oramai finito, al pari della pazienza del sottoscritto verso prodotti che pretenderebbero di sovvertire un filone senza carte migliori da giocare del provare a depistare col sempreverde (su quel sempre ci sarebbe da aprire un dibattito, ma sarebbe lunga) classicone del buzzurro scapocciato (ma chi ci crede, che s'è fatta una certa), per poi naufragare su quanto è crudele e indifferente la natura al male che essa stessa ci fa e a quel punto meglio rivedersi boorman che almeno dava respiro reale a quanto catturava. anche perché giocare una partita simile col ritmo di un batterista bombato di torazina o provando a riecheggiare BWP, pietà in ginocchio sui vetri!
    Ultima modifica: 1/08/22 13:32 da Schramm
  • Buiomega71 • 14/10/23 09:56
    Consigliere - 25933 interventi
    Trattato "boormaniano" sull'immensità e le insidie della natura (dove l'essere umano ritorna allo stato primitivo-soprattutto se sprovvisto di mappe e cellulari-che nel " cuore di tenebra" selvatico da predatore , nella catena alimentare, diventa irrimediabilmente preda) con l'elemento "animali assassini" (un mostruoso orso nero) che è solo un'orpello aggiuntivo, che fa parte dell'inospitabile habitat boschivo.

    Bellissimo il camera car iniziale che segue i due fidanzatini dall'uscita dell'autostrada per arrivare al parco e quei colori autunnali che rendono i suggestivi boschi canadesi quasi "fiabeschi" (non per nulla il cult del ragazzo della coppia è Legend di Ridley Scott, di cui ha "costretto" a più visioni la sua ragazza).

    MacDonald centellina l'attesa (forse troppo), rendendo comunque bene l'incombente pericolo lo stato ansiogeno, porta fuori strada (l'incontro con l'ambigua guida boschiva che porta con sè un coltellaccio alla Rambo e sviscera con precisione chirurgica le trote pescate. Pare miri alle grazie della fanciulla e che cerchi rogne "Cosa intendi per malinteso?"), comincia a disseminare le prime, pericolose, avvisaglie (la carcassa dell'alce fatta a brani e zeppa di mosche, le ghiande notturne, l'unghia del pollice che si stacca, le impronte dell'orso sul terreno, il suo giaciglio, i rumori di rami spezzati che giungono dal profondo del bosco, i corvi morti) con ataviche e ancestrali paure boschive.

    Poi lo smarrimento , la perdita dell'orientamento, il lago che non si trova e la comparsa di un enorme e ferocissimo plantigrado (che pare pedini e punti i due ingenui escursionisti della domenica , e che dà il "buon giorno" mattutino fuori dalla tenda (momento di per sè ansiogeno e terrifico, con il muso dell'orso, che annusa e ansima, piantato fuori dalla tenda).

    Un'attacco animalesco tra i più impressionati mai girati (tra gambe maciullate e pasti plantigradi trucidissimi e splatterissimi), poi la fuga, le cascate, le ossa spezzate, il bengala usato come nei "viet movie", il rifugiarsi sull'albero, l'elicottero udito da lontano, le inane grida d'aiuto, l'anello dell'impossibile matrimonio, una disperata dimensione da "survivor" che diventa Uomo bianco và col tuo Dio, un caribù come animale guida (l'unicorno di Legend?) fino al trasportarsi in canoa come nel finale del primo Venerdì 13.

    Script semplice, quasi elementare, ma gestito con realismo e senso dell'angoscia dal giovane (e promettente) MacDonald, che si circonda di una natura tanto ostile quanto incontaminata facendo leva sullo smarrimento, sulle sensazioni (le grida ovattate che posticipano gli attacchi dell'orso) e sulle già menzionate paure ataviche boschive.

    Notevole (e da brividi) la OST composta da Vince Nudo (soprattutto il pezzo sui titoli di coda) e l'arguzia di usare un vero orso (quindi niente CG) che ne aumenta il realismo e l'ansia.

    Pre finale che va in calando e chiusa un po deludente e convenzionale, ma la tensione e le apparizioni del mostruoso animale ansimante, ringhiante e sbavante colgono nel segno.

    Il doppiaggio italiano sul personaggio di Jenn (Missy Peregrim) è fastidioso come le unghie sulla lavagna.

    Ultima modifica: 14/10/23 14:36 da Buiomega71