Zender • 29/07/11 19:11
Capo scrivano - 48945 interventi Zupapa ebbe a dire:
Il primo capolavoro di Wong Kar-Wai,è principalmente la dichiarazione della sua poetica:i sentimenti rimpianti e rinchiusi in un passato sporgente nel presente,lo smarrimeto dell'identità nell'erotismo,l'oblio come rimedio all'ossessione del ricordo.La trama, complessa, e raccontata secondo la logica anarchica della memoria,narra l'intrecciarsi di varie esistenze, in un deserto metafisico ed irreale,(fotografato da Doyle)dei loro tormenti sentimentali e della progressiva perdita di ogni speranza. Lo stile di Wong, qui è davvero alla sua apoteosi,a partire dall'uso dello step-freaming con funzione drammatica,del montaggio chiaroscurale con repentini cambi di marcia ed una telecamera sempre addosso ai personaggi, pronta a catturarne i minimi trasalimenti.Di raro incanto i combattimenti coreografati da Sammo Hung, che portano all'eccesso l'estetica dei Wuxia e Fantasy anni 80, da Tsui Hark a Ching Siun-Tung. I modesti incassi non premiarono il film,che finì per essere un mezzo flop,mentre successivamente sarebbe assurto a stella polare del cinema honkongese, imitato e parodiato da molti. Tra le interpretazioni,doveroso ricordare quella "transgender" di Brigitte Lin Ching-Hsia.
Zupapa
Fulleffect
Cotola, Pol, Mickes2, Paulaster