Curiosità su La ragazza che sapeva troppo - Film (1963)

CURIOSITÀ

2 post
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  • Von Leppe • 19/03/11 16:48
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Il film avrebbe dovuto intitolarsi "L'incubo", poi invece venne scelto "La ragazza che sapeva troppo" pecheggiando il titolo di Alfred Hitchcock "L'uomo che sapeva troppo.
  • Undying • 2/01/14 14:38
    Risorse umane - 7574 interventi
    Dario Argento dixit

    In occasione di una maratona notturna dedicata al gotico italiano, Dario Argento ha presentato quattro titoli (tre di Bava ed uno di Freda).
    In questa maniera:

    "Mario Bava nacque a San Remo, ed era figlio di Eugenio Bava: uno dei pionieri della fotografia cinematografica e dei trucchi. Nonostante tutto Mario Bava non voleva fare il cinema, forse in contrapposizione con il padre, bensì voleva fare il pittore. Lo ha fatto per un certo periodo, poi non riuscendo a guadagnare abbastanza è diventato direttore della fotografia: il mestiere del padre. Come direttore della fotografia lo è stato per registi importanti: Freda, Francisi... film horror o mitologici.
    Poi ha iniziato a dirigere film. Ne ha fatti moltissimi.
    Bava aveva uno strano modo di raccontare perché non era un regista horror tradizionale. Era un regista capace di ironia ed umorismo... era molto simpatico, in certi momenti anche buffo.
    Poi era anche maestro dei trucchi e degli effetti: per me, ad esempio, ha curato tutti gli effetti speciali del film Inferno. Erano trucchi artigianali, non esisteva la CGI, pertanto utilizzava cristalli, proiezioni... lui fece tutti i trucchi di Inferno, e suo figlio era l'aiuto regista. E' stato molto bello lavorare con lui.

    Operazione Paura
    Un medico condotto di un paese si trova in una situazione misteriosa a causa dell'inspiagbile morte di diverse persone. E' film molto bello, ma anche cupo.

    La ragazza che sapeva troppo

    Un tipico giallo italiano, a cui ci siamo ispirati in tanti. Anch'io peraltro... Tim Burton quando, recentemente, venne a Roma ha detto che uno dei suoi maestri ispiratori era Mario Bava.
    Una giovane ragazza inglese, appassionata lettrice di gialli, arriva a Roma per trascorrere una vacanza. Alloggia vicino alla scalinata di Trinità dei Monti. Durante la notte, l'anziana signora che la ospita muore. Inizia così la storia del film.

    I vampiri
    In realtà diretto da Riccardo Freda, Bava ne cura trucchi e fotografia. Il film è ambientato a Parigi, ma è stato girato tutto a Roma. Con specchi e cristalli Bava lo trasporta idealmente a Parigi. Una ragazza viene recuperata nella Senna. L'autopsia rivela che la giovane è morta prima di finire in acqua. La storia è molto bella e tipica per Freda.

    La venere d'Illé
    Film girato per la televisione nel 1978, protagonista Daria Nicolodi, mia compagna per molti anni e protagonista di alcuni miei film.
    L'ultimo film diretto da Mario Bava, con la collaborazione del figlio Lamberto, è ambientato nella provincia francese, dove avviene il recupero di una statua di Venere, statua che ha una vita propria."

    Fonte: 100 pallottole d'Argento 01/02/2013