Visitation - Corto (2013)

Nove minuti che possono apparire come un incubo infinito: questo è uno dei messaggi che vuole trasmettere Suzan Pitt in un cortometraggio che va a tirar fuori tutto ciò che vi è dentro all'anima umana. Attraverso la tecnica delle immagini a carboncino la regista trascina lo spettatore in un vortice di scene che vanno a contemplare l'oscurità dell'animo umano in uno scambio continuo di flussi che si mescolano con la realtà mostrando anche l'industrializzazione postmoderna. Nessun richiamo alla sessualità questa volta, ma l'impronta sperimentale è sempre ben evidente.

Una visione cupa, un incubo in bianco e nero, un flusso verbale kafkiano-profetico su scarabocchi astratti che introducono a un deragliamento dello sguardo, prima di immetterci in una misteriosa narrazione angosciante di figurine e oggettini che si muovono in un mondo disturbante, inquietante, soffocante: un incubo enigmatico senza chiave, che sembra respingere e invece affascina, come una calamita, incollando gli occhi a situazioni e apparizioni che sembrano usciti da un altro mondo e un’altra epoca. Un corto d’animazione estremo.