Valzer - Film (2007)

Rischioso e d'ardua realizzazione, prodotto nostrano. Nonostante consista in un unico piano-sequenza di circa un'ora e venti, appare (forse inevitabilmente) poco organico e discretamente artificioso. Spesso grossolano quanto l'oggetto della critica (la televisione ed il calcio come nuove frontiere del controllo di massa), trova gli spunti migliori nel triangolo Saverio/Assunta/Lucia (bravi Micheli e Solarino) ed il conseguente substrato osmotico. La televisione, per rimarcare il concetto, risulta anche "materialmente" onnipresente (nella cucina di servizio).

Un unico piano sequenza di quasi 90 minuti ci accompagna nei labirinti di un hotel di lusso a scoprire la storia di una cameriera e i complotti nel mondo del calcio. Ma come Arca russa (che è il palese riferimento di Maira) la straordinaria prova tecnica (in primis dell’operatore steadycam) sbatte in secondo piano il racconto, peraltro grondante ingenuità dialogiche e concettuali, e mette in evidenza i limiti di un’operazione di questo tipo, a cominciare dall’inevitabile scarsezza della qualità attorale. Inutilmente virtuosistico.

Decisamente un buon film, anche se non mancano alcuni punti deboli. A favore vanno l'ottima perizia tecnica del regista con un pianosequenza avvolgente, il buon ritmo, la storia ben scritta e i bravi attori principali (la Solarino e Micheli, ma anche la Berrazouga) sono molto bravi. Contro: la sottotrama calcistica, poco sviluppata e comunque poco interessante, gli attori secondari (perlopiù mediocri). Di sicuro una maggiore ricchezza di mezzi avrebbe giovato.