Commedia on the road che funziona a corrente alternata, ma piuttosto ritmata e con un buon cast di giovani attori tra i quali spiccano sicuramente la De Angelis e Richelmy. La storia ha un sapore grottesco e in alcuni momenti si sorride per le vicissitudini a volte inverosimili e macchiettistiche (e forse i limiti del film sono proprio questi). Finale ai limiti del prevedibile.
Un equivoco presso una banca a Sestriere dà il via a un rocambolesco road movie dal Piemonte alla Puglia. Marco Ponti continua il suo cinema giovane e per i giovani; stavolta sceglie il trio De Angelis/Franceschini/Richelmy per un'avventura sulla carta al cardiopalma, ma che si traduce per la pochezza della regia in un guazzabuglio di situazioni poco credibili e per nulla entusiasmanti. Agli attori (né in forma né simpatici) il compito di sbracare in macchietta per rendere il ruolo affabile, ma il risultato è esattamente opposto.
Senza un quattrino in tasca ma deciso a cambiar vita, un uomo decide di chiedere un prestito in banca. Finirà per rapinarla e per prendere in un secondo momento in ostaggio una ragazza solo all'apparenza ingenua. Pur muovendosi nel percorso facilitato della commedia on the road, che di solito è garanzia d'interesse, il film è veramente brutto e scontato. La colpa è da imputare a una recitazione a dir poco approssimativa di tutto il cast (nel calderone purtroppo ci finisce anche Michela Cescon) che biascica o urla battute senza convinzione.
Ponti gioca a fare il Tarantino de noantri, con pure una dose di cinico opportunismo per provare a entrare (in piena Casa di carta mania) nella scia del genere dei "ladri buoni": un mix devastante in un film dominato da personaggi sbagliati e da dialoghi scadenti. Ponti vorrebbe essere surreale e stravagante, ma lo fa con banalità e qualunquismo, portando a una serie di scene scollate in cui domina il senso di ridicolo: si passa da smancerie risibili a esagerazioni pseudo-tarantiniane. Tremendo.
Regista italiano di discreto talento, Marco Ponti dirige una storia che si sviluppa "on the road" e che racconta una fuga rocambolesca generata da un equivoco. Il regista conferma le sue doti ma il film è limitato da una sceneggiatura davvero banale, con momenti in cui la logica viene messa da parte. Niente da dire sulle prestazioni degli attori (la De Angelis e Franceschini in particolare) che cercano di salvare il salvabile senza riuscire a risollevare le sorti dell'opera. Mediocre.
Calma. Pazienza. Queste le tre componenti necessarie per portare a termine il film. Una marea di inquadrature a rendere ipercinetica, inutilmente, ogni singola scena; il 70% delle inutili scene sono lunghe senza motivo, spalmate di dialoghi di una banalità imbarazzante, che vorrebbero essere brillanti, per tutto l'infinito tragitto urlato, schizoide, cringe, pellicola che vuole essere demenziale ma non ci riesce. Film stonato, fuori fase.
Ritmo scatenato, regia decisamente ispirata a Quentin Tarantino, una buona dose di divertimento nelle situazioni, l'idea di un road movie giovanilistico. Peccato però che gli attori (soprattutto Lorenzo Richelmy) siano davvero fuori ruolo e soprattutto non riescano proprio mai a farci amare i personaggi. Marco Ponti sa come si gira, il problema è che qui la storia non c'è e tutto è scontato.
Marco Ponti HA DIRETTO ANCHE...
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