Thrilling love - Film (1989)

Manca lo spessore giusto per poter dare forza a una storia che sulla carta vorrebbe essere ambiziosa frullando traumi psicologici e metacinema ma invece scade nella prevedibile infilata di scene erotiche già viste e straviste in innumerevoli erotici dell'epoca. Si riprende soltanto nel finale, che riallaccia la cornice alla storia principale. Ammetto però che per Kendall si nutre una certa simpatia (ancora di più quando scopriamo la sua storia passata), mentre la Kane è decisamente stuzzicante. Musiche fin troppo enfatiche e chiassose.

Un produttore legge un copione di un film morboso rendendo partecipe lo spettatore del dramma di un cinquantenne con più di un problema psicologico/sessuale. L'ultimo film di Maurizio Pradeaux paga lo scotto di una messa in scena assai povera e con tutti gli squallidi elementi da soft erotico tardo Anni '80. Accettata poi la povertà di mezzi, non si viene nemmeno compensati dalle situazioni erotiche offerte da signore… non propriamente avvezze alla carriera di modelle. Il "colpo di scena" finale sveglia dal torpore l'assonnato spettatore.

Erotico con borghesi annoiati e venature drammatiche, costruito con una struttura metacinematografica del tutto gratuita; un manipolo di attori non particolarmente attraenti si prodiga nelle tipiche scenette erotiche comuni a tanti film similari del periodo (vengono in mente quelli di Ninì Grassia), mentre la cornice caprese se non altro ci risparmia le tristi atmosfere invernali romagnole viste spesso altrove. Finalone con flashback drammatico che strappa inevitabili grasse risate, musiche pianistiche ridondanti nella media, ritmo soporifero.

Non ci vuol molto a capire l'andamento narrativo della storia e l'andazzo del film: è chiaro che il protagonista covi un cocente dramma anche se non si sa quale. Sesso patinato, erotismo scotto, luoghi comuni triti e ritriti a profusione (su tutti: il napoletano che sa far bene l'amore...mah!). Flebili, e diciamolo pure ridicoli, tentativi di nobilitare il tutto con innesti metacinematografici e letterari. Molta noia e ben pochi, quasi nessuno, sussulti.