Street of a thousand pleasures - Film (1972)

Della serie "se non lo vedi non ci credi", un nudie di un'ora e un quarto che ingenuamente parrebbe glorificare la tratta delle schiave sessuali; almeno un'ora di fila (se non di più) è occupata da un'estenuante carrellata in soggettiva tra le bellezze dell'harem arabo in questione mostrando nudi integrali che la mano del regista palpeggia avidamente, il tutto accompagnato da commenti fuori campo aggiunti in doppiaggio. Un lavoro inqualificabile che dopo un quarto d'ora annoierebbe qualunque eterosessuale; come si suol dire, il troppo stroppia.

Un archeologo americano in missione in un imprecisato paese arabo salva lo sceicco da un attentato e questi, per sdebitarsi, lo porta a visitare un segretissimo mercato delle schiave. Nonostante la breve durata, reggere fino alla fine questo film è impresa che richiede un notevole grado di sopportazione. Questo sia per il contenuto ignobile, una sorta di esaltazione dello schiavismo sessuale, sia per l'estenuante andirivieni in soggettiva fra un'esercito di bellezze nude che risulta efficace unicamente nello stimolare un attacco di emicrania.