Strada maestra - Film (1940)

Due fratelli camionisti inseguono il sogno di mettersi in proprio finché un incidente innesca una serie di avvenimenti che cambieranno per sempre il loro destino. Gran bel film di Walsh che parte descrivendo la dura vita dei camionisti in cui lentamente si innesta una vicenda noir ricca di tensione. Cast straordinario in cui brilla una gigantesca Lupino nel ruolo di una femme fatale che resta impressa a lungo. Regia superlativa che dipinge in modo credibile il mondo dei trasportatori e pregevole confezione. Dialoghi italiani migliorabili.

Due fratelli camionisti lavorano sodo per potersi permettere un automezzo proprio. Quando uno perde un braccio a seguito di un incidente, l'altro trova impiego presso una grossa ditta di trasporti ma deve far fronte alle attenzioni non gradite da parte della moglie del proprietario... Buon noir con risvolti sentimentali ed epilogo processuale in cui Bogart fa da spalla a Raft, allora molto più famoso di lui, ma entrambi devono cedere il passo di fronte a Lupino, memorabile nel ruolo di una dark lady dominata da una passione cieca destinata a condurla al delitto e alla follia. 

Tra melodramma e impegno sociale, un film efficace sia nel descrivere le difficili condizioni di vita dei camionisti e il loro sfruttamento, sia nella virata noir dell’ultima mezzora con annessa coda processuale ed epilogo fin troppo happy. Bravi Raft e la Sheridan, ma a primeggiare è la Lupino con la sua folle dark lady mentre Bogart, in procinto di spiccare il volo verso la celebrità, viene relegato in un ruolo abbastanza marginale. Confezione di pregio (fotografia di Arthur Edeson, musiche di Adolph Deutsch), ma il doppiaggio italiano è terribile.