Senza riscatto - Film (2017)

Tra i più scialbi thriller televisivi in cui si possa incappare, THE WRONG BABY SITTER è una prolungata caccia a due sequestratori di ragazzini (Wade e Kendra, rispettivamente Bellefleur e Irvin) che già nella prima scena vediamo in azione mentre si dedicano alla loro remunerativa (si suppone) attività: narcotizzano una biondina con zainetto, se la caricano in auto, se la lasciano scappare in un bosco, la inseguono e accidentalmente la fanno secca seppellendola sul posto. Che ne sarà del riscatto? Chissà. Conta di più conoscere quella che sarà l'eroina di turno, Susan Brown (Zuniga), vedova di un poliziotto morto qualche tempo prima proprio...Leggi tutto mentre indagava sugli stessi sequestratori (ma guarda un po') nonché scultrice di successo con figlioletta a carico, Christy (Hughes), per pura coincidenza dell'età ideale per rientrare tra le prede dei due cattivoni. Quando Susan, con il suo nuovo compagno (Gallagher), decide di andare a San Francisco per una mostra dove esporre i suoi lavori, fa il tragico errore di affidare Christy (per inciso una specie di aspirante Sherlock Holmes) a un vicina di casa che si rende disponibile a farle da "baby sitter" (per quanto la ragazza non sia certo una baby!). Eccola quindi qui la baby sitter sbagliata del titolo originale, che si capisce subito essere in combutta con la maldestra coppia di sequestratori. La mamma ha insomma lasciato la figlia alla persona meno indicata in assoluto, la quale presto chiama i due e - considerati gli alti guadagni di Susan - si prepara al consueto riscatto. Ma attenzione: Christy non è una ragazzina qualsiasi e sua madre - che si fa aiutare da un detective piuttosto in gamba (Munro) - lo è ancor meno. Parte così l'operazione recupero e si procederà tra goffe scene di fuga, inseguimenti, prove di colpevolezza smontabili in un attimo, una scadente interpretazione della coppia di sequestratori (lei sbarazzina con aria da capetta, lui succube uomo di fatica non troppo reattivo) e nel complesso una sceneggiatura terribile, densa di irritanti riempitivi (l'auto che deve esser spinta per ripartire...), personaggi antipatici e caratterizzazioni svogliate. Di thriller c'è ben poco; siamo più in presenza di un dramma action consumato tra ambientazioni mai suggestive, dialoghi insulsi e indizi patetici. Se l'intreccio è tanto esile da ridursi a una caccia disordinata dei rapitori, per dare un po' di senso al tutto era lecito aspettarsi uno studio accurato o almeno decente delle situazioni di panico, con un finale perlomeno teso (nei limiti del possibile). Macché, anche sotto questi punti di vista il fallimento è totale, con tanto di happy ending tirato per i capelli (la figlia alla madre: “Siamo una bella squadra eh?… Dammi il cinque!”). Non si capisce proprio quali dovessero esser i punti di forza del film, anche solo sulla carta...

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