Running in love dying in madness - Film (1969)

Running in love dying in madness
Locandina Running in love dying in madness - Film (1969)
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Titolo originale: Kyôsô jôshi-kô
Anno: 1969
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Running in love dying in madness

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Tutti i commenti e le recensioni di Running in love dying in madness

TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/08/11 DAL BENEMERITO RULLO
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Rullo 16/08/11 23:52 - 388 commenti

I gusti di Rullo

Un omicidio costringe i due protagonisti a fuggire dalla realtà e da se stessi. Ottima la produzione a livello registico e di fotografia (molto belle anche le ambientazioni) per una sceneggiatura non troppo solida. Gli attori, ciononostante, sono abbastanza ispirati per riuscire a tenere alta l'attenzione.

Lattepiù 21/08/11 11:03 - 208 commenti

I gusti di Lattepiù

Poliziotto tradizionalista prende a botte il fratello contestatore e spiantato; la moglie sottomessa del primo impugna la pistola per sedare la lite e parte il colpo… Un Wakamatsu che inizia politico, ma diventa ben presto un polpettone esistenziale indigesto, schiacciato da una verbosità vuota e ripetitiva. Nonostante la breve durata la noia raggiunge livelli insostenibili e come se non bastasse il finale è pessimo e improbabile.

Cotola 4/09/11 00:07 - 9677 commenti

I gusti di Cotola

Tra i film del regista, l’ho gradito più di altri per il finale che rappresenta, secondo me, un enigmatico ed affascinante colpo d’ala in bilico tra sogno e realtà. Per il resto siamo in puro territorio wakamatsutiano: violenza, sesso, vernice rossa…ops sangue, politica, contestazione. Questo per gran parte della pellicola, finché non si arriva al riuscito epilogo.

Lupoprezzo 1/10/11 15:23 - 635 commenti

I gusti di Lupoprezzo

Le critiche sociali e culturali al proprio paese da parte del regista nipponico trovano sfogo in una storia d'amore impossibile, vissuta brevemente in una chimerica fuga che porterà i due amanti di fronte a diverse (e anche brutali) realtà di un Giappone conservatore e tradizionalista. Il protagonista è l'emblema dell'insofferenza di una società di fronte all'autorità e di una solitudine indelebile che colpisce al cuore. Il ritmo a volte sbuffa e certi passaggi non sono irresistibili. Bravi i due protagonisti.

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