Ricordi della casa gialla - Film (1989)

Il primo film della trilogia di Joao De Deus, che impegnerà Monteiro e i suoi spettatori per un decennio. Qui l'allampanato nullafacente è a pensione da una bavosa mistress: il consueto interesse per le fanciulle in fiore lo condannerà sull'orlo del randagismo, ma la flemma del nostro è ineffabile. Capolavoro letargico, nel quale il personaggio Joao fa tutt'uno con l'autore: autarchico eppure infinitamente libero, capace di metterci a confronto con un cinema impervio ma salvifico, nichilista e vitale. Ancora abbastanza controllati gli eccessi visionari.

Monteiro in prima persona interpreta un individuo alla deriva che da intellettuale s'è ridotto a ombra di se stesso, vivendo non si sa come, ossessionato da un malessere psicofisico che lo relega sempre più in basso dalle parti della follia. Si comprende l'intento dell'autore di tracciare un quadro di emarginazione e di incomunicabilità; tuttavia l'evidente patologia dell'individuo raccontata per piccoli episodi ne limita il fine e resta solo una patetica storia non priva di delicatezza (nonostante diverse situazioni "forti") che stenta a catturare la partecipazione dello spettatore.

Lo stesso regista Monteiro si mette in scena come attore principale: un ruolo quasi vampirico in un film che pesca nel torbido della vita quotidiana e della crisi di un intellettuale. Tipico film da festival per un pubblico di conoscitori, ma attento a non concedere nulla a scelte facili e scontate. Curiosa partecipazione per Inês de Medeiros, attrice che meritava certo di più in carriera.