Piccolo gioiellino di uno dei registi americani più "europei" in assoluto. Mulligan esplora l'adolescenza (in modo mai banale) e i suoi turbamenti come farà con Chi è l'altro? (ma qui con tocco sensibile e intimista su un amore impossibile), evita le morbosità in cui il tema trattato può far cadere e ha un gusto della nostalgia alla Stand by me tra un Bogdanovich e un Lucas, con echi quasi spielberghiani (l'isola mi ha ricordato la Amity de Lo squalo). Splendida come non mai la O'Neill e bellissima la fotografia dell'estwoodiano Robert Surtees.
MEMORABILE: Tutta la sequenza ambientata nel cinema; Il doloroso finale così simile a quello di American graffiti, La seduzione della O'Neill al 15enne Grimes.
Mi piace moltissimo per la sua ambientazione e perché mi ricorda molto una canzone ("The summer before the war" di Huw Williams). C'è solo un tempo brevissimo per la spensieratezza e ci passa proprio tra le dita come la sabbia. I possibili contatti col successivo American graffiti sono molti, ma l'angolazione dalla quale si osservano le storie è assai differente; anche perché qui ci si rifà ad un periodo di vent'anni precedente quello al quale è ispirato American graffiti.
MEMORABILE: La trascrizione dei punti salienti del "Manuale d'amore"; L'acquisto dei preservativi.
L'estate del '42, un'estate fatta di pulsioni sessuali ma anche di emozioni da sondare in un'assolata cittadina sul mare. Mulligan dirige con mano ferma una pellicola sui desideri adolescenziali di giovani uomini alle prese coi rispettivi ormoni. Un meraviglioso film venato di poesia dove primitivi turbamenti emergono impetuosi in cerca appagamento. Al centro della storia un amore tra un quindicenne ed un'avvenente signora, il tutto incorniciato da una fotografia degna di nota. Provaci!
Dai primi turbamenti sessuali di ragazzi (e ragazze, sempre più avanti rispetto ai coetanei maschi) con parole che si sprecano in discorsi sciocchi e movimenti impacciati (ma dove cominciano a far capolino anche sentimenti che diventeranno via via sempre più profondi) si scivola, tramite una guerra che rimane sempre sullo sfondo, a una seconda parte (che merita l'esclamativo) dove le parole non ci sono più. Restano gli sguardi, le lacrime e un bisogno di calore per superare momenti difficili e dolorosi. Nemmeno le cose saranno più le stesse.
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*Una breve sequenza di questo film appare in una scena della versione americana di Shining (1980) di Stanley Kubrick, tagliata invece nell'edizione europea. In particolare, si vedono due dei protagonisti, Wendy e il figlio Danny, che seduti in una sala dell'albergo Overlook guardano la televisione, in cui appunto viene proiettato Quell'estate del '42.
Fonte : Wikipedia
*Nella versione originale la voce narrante è dello stesso Robert Mulligan.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Ultimo spettacolo", giovedì 27 novembre 1986) di Quell'estate del '42: